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Commento di paolo

su Sciacallaggio mediatico: si temono nuovi sismi, il panico come stile comunicativo


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paolo 1 giugno 2012 07:10

Caro Nicola ,questo è il paese di " io speriamo che me la cavo" ,dove il qualunquismo e l’ignoranza generano l’isterismo mediatico .
Quello che spaventa è l’arroganza e la testardaggine con la quale gente con una cultura da settimana enigmistica ,si accoda al primo santone di turno . E questo spiega anche quello che succede in politica .

Comunque ,ormai definitivamente acclarato (speriamo) che gli eventi sismici hanno soltanto una prevedibilità probabilistica e che non esiste strumento(ad oggi) in grado di restringere nello spazio e nel tempo il range utile per una evacuazione ,l’unico strumento reale (dici bene) "sarebbe " la prevenzione , ovverossia mettere il territorio in sicurezza (cosa purtroppo impossibile per il patrimonio artistico e culturale) , applicare e far rispettare norme cogenti antisismiche sulle costruzioni ,sbattere in galera chi non le rispetta e chi non le fa rispettare .
Cosa si sta facendo ?
"Un beato cazzo " direbbe Cetto La Qualunque .Le norme ci sono anche ,perché non è che siamo un paese di sprovveduti ,anzi tutt’altro.Ma è come il semaforo per i napoletani ,un suggerimento .
Perché?
Perché le istituzioni sono latitanti ,perché i cittadini sono menefreghisti ,perché il maggior costo per la sicurezza me lo spupazzo in altro modo , perché chi dovrebbe controllare magari è pagato per non farlo ,perché la legge vale per i fessacchiotti , perché .......................... appunto "io speriamo che me la cavo "  .

Un paese di fatalisti imbecilli che aspetta che succede per poi piangersi addosso ,gridare al governo ladro e contare i morti e i danni .Fino alla prossima.
Poi ci incazziamo con la Merkel per lo "spread, c’è da meravigliarsi che non sia a 1000 .


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