Mi piace l’uso che si fa del mezzo radiofonico.
Innanzi tutto perché l’ascoltatore deve esercitare una certa disciplina per comprendere e collegare le varie parti di un discorso a più voci e con varie opinioni.
Comporta altresì una certa capacità mnemonica a breve per collegare e far interagire nella sua testa le varie tesi che se solo udite come riempitivo al silenzio niente potranno dirgli e dargli.
Alla fin fine necessità una partecipazione che richiede uno sforzo non indifferente.
Aborro invece di come si utilizza il mezzo televisivo.
Per sua intrinseca natura dovrebbe principalmente parlare per immagini e riservare la parte audio nell’accompagnare il teleuditore con le spiegazioni a integrazione del completamento del messaggio visivo.
Cosa ti fanno invece?
Lo usano prevalentemente per trasmettere voci che nel video integrano solo le mimiche espressive dei parlatori dialoganti o altro.
Il mezzo visivo diventa pertanto una radiovisione ed in prevalenza senza apporto di messaggi visivi.
Televisione urlata, demenziale e autoreferenziale e null’altro; e senza la prammatica foglia di fico si notano tutte le sue vergogne.