Monti, Letta, Renzi, Gentiloni sono quattro governi consecutivi che hanno sgovernato l’Italia con supremo disprezzo degli elettori. Ma ciò è potuto succedere solo grazie alla complicità di Napolitano e Mattarella. L’Italia va male non perché gli elettori non sanno votare, ma perché siamo governati dai traditori. E’ forse il caso di ricordare che dopo molta fatica per avere una legge elettorale che consentisse di eleggere i propri rappresentanti, come da Costituzione, ci troveremo nuovamente a votare con una legge fatta in modo tale che gli eletti siano i più servili dei boiardi di partito.
In questa situazione l’articolo qui sopra mi sembra il classico allenamento a bastonare il cane che affoga.
La logica, questa sconosciuta. I servizi di intelligence inglesi assoldano un laureato italiano allo scopo di sacrificarlo in Egitto, prendendo due (o tre) piccioni con una fava: utilizzano una vittima italiana usandola come se fosse loro e riescono a danneggiare i rapporti tra Italia ed Egitto, avvantaggiando inoltre la British Petroleum. E Gentiloni che fa? Ritira l’ambasciatore dell’Egitto.
Forse è il caso di notare che in queste situazioni manipolate dai servizi andrebbe capovolto un antico proverbio cinese: "Quando il dito indica la luna l’imbecille guarda la luna".
Ma il comportamento delle istituzioni italiane è qualcosa di più che da imbecille, perché quando arrivano anni dopo a far finta di indagare sugli inglesi, essi hanno ormai avuto tutto il tempo di far sparire ogni traccia. Diciamo che assomiglia più alla complicità che alla stupidità.
Gentiloni, ancora una volta, con supremo disprezzo della Costituzione, vuole mandare soldati italiani in un’impresa coloniale; in questo caso per conto dei francesi. Fa rimpiangere Mussolini che almeno le guerre coloniali le faceva in proprio. Qui facciamo i colonizzatori per procura, mentre siamo colonizzati dalla Francia.
Perché nel Niger c’è l’uranio che serve ai francesi per le loro centrali e noi andiamo a proteggere le miniere d’uranio che i francesi considerano proprie. E’ presumibile che tra governo italiano e francese sia prevista qualche contropartita, così sporca che non può essere raccontata. Nel frattempo noi andiamo a fare il lavoro del boia sperando di ricevere in cambio qualche avanzo dell’abbuffata che faranno i francesi.
Nell’articolo si dice: "sicurezza informatica o, ... cybersecurity". Questa impostazione è opinabile. In generale "nella sicurezza informatica sono coinvolti elementi tecnici, organizzativi, giuridici e umani". (Qui cito da Wikipedia, ma l’ho scritto io). Forse si capisce meglio chiarendo che non si può avere alcuna sicurezza se le persone che usano un sistema informatico non sono addestrate adeguatamente. In tutte le situazioni non banali servirà anche una chiara normativa di riferimento. Per i casi più seri serviranno anche sanzioni penali. Poi arriva la tecnologia.
La cybersecurity è relativa a una parte degli aspetti della sicurezza informatica, quella più prettamente tecnica e anche quella su cui c’è più business.
Le vulnerabilità sono almeno tre, due varianti di Spectre e una di Meltdown.
Il bug influenza tutti i processori attualmente in commercio e le patches possono solo mitigare il problema. (AMD dichiara di essere coinvolta solo in modo minimo). L’unica soluzione seria è intervenire sul microcodice dei processori per cambiare il set di istruzioni.
Va detto che, come al solito, si continua a spingere metodi fallimentari di progettazione che ribaltano i problemi sugli utenti, consentendo alle aziende di fare business. Conviene dirlo in modo ancora più chiaro: "le falle di sicurezza sono un ottimo business e consentiranno a parecchie aziende di guadagnare": i provider di servizi internet continueranno a guadagnare sul traffico di inutili Patches, i produttori di HW a breve faranno ottimi affari nel vendere nuovo HW con nuovi bugs, gli hacker faranno affari con i dati rubati, le aziende di sicurezza forniranno costosissime consulenze, e così via. Gli utenti finali pagheranno i disservizi per gli aggiornamenti, il consumo di banda, gli aggiornamenti HW, le consulenze,...
I giornali avranno l’occasione per continuare a raccontare favolose balle.
Chi ancora ha un processore degli anni ’90 se lo tenesse stretto se può, l’HW monoprocessore dovrebbe essere immune al bug.
A parte ciò, mi resta la sensazione che una forte mitigazione negli ambienti a macchine virtuali potrebbe essere fornita da macchine virtuali configurate come monoprocessore, le quali potrebbero così impedire la "speculative execution" (l’esecuzione anticipata di porzioni di codice che potrebbero essere logicamente eseguite o meno) che ha creato molti dei problemi.