Democrazia e suffragio universale

par Cesarezac
mercoledì 31 gennaio 2018

L'editoriale di Romano Prodi del 7 gennaio, sul IL MESSAGGERO, affronta il tema della democrazia in termini nuovi, si rompe un tabù. La democrazia non è la panacea di tutti i mali. Tutt'altro, la uccisione di Gheddafi e Saddam, dietro la quale vi era la longa manus delle lobby USA del petrolio, entrambi dittatori senza scrupoli, ha comportato conseguenze gravissime: le cosiddette primavere arabe, l'esplosione del fondamentalismo islamico e la diaspora senza precedenti delle popolazioni africane e medio orientali. Migliaia di poveretti che cercano di sottrarsi a feroci angherie, alla fame. Donne, anziani, bambini, sfruttati da trafficanti di esseri umani senza scrupoli. Le misere spoglie di molti di loro, giacciono in fondo al Mediterraneo. I sopravvissuti premono sui paesi europei compreso il nostro, creando grossi problemi e reazioni deprecabili.
Democrazia significa governo del popolo. Ma, chi è il popolo? Una entità omogenea? Niente affatto, Il cosiddetto popolo sovrano è costituito in maggioranza da individui disinformati, privi di un minimo di cultura, emotivamente condizionabili. Eppure, in forza del loro numero, questi individui determinano la politica. Fino ad epoca recente il mondo ha vissuto una straordinaria evoluzione, dalle caverne preistoriche alla civiltà greco romana, egizia, ai progressi della scienza, della medicina, della tecnologia. Tutto questo è potuto avvenire non grazie alle democrazie che non esistevano. Gli Antichi Romani non consentivano alla plebe di esprimersi, votavano i patrizi, i cavalieri. 
In Egitto, i faraoni prima di edificare le piramidi, certamente non interpellavano il popolo.
Le straordinarie città d'arte di cui noi italiani andiamo giustamente orgogliosi, erano opera dei mecenati, dei principi, dei Colonna, dei Borghese, dei Medici, dei papi, alle cui corti operavano i grandi geni come Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Giotto, ma anche i maestri artigiani. D'altronde, l'alternativa è che un dittatore in preda ad un delirio di onnipotenza e da turbe psichiche , come lo è stato in Germania Adolf Hitler possa rendersi responsabile di orrendi misfatti come quello perpetrato ai danni del popolo ebraico. Quindi le dittature sono improponibili.


Una buona soluzione potrebbe individuarsi in un correttivo del suffragio universale.
Visto che per mettersi alla guida di un veicolo è richiesta una patente di abilitazione o per detenere un'arma è richiesto il porto d'armi, perché non istituire una sorta di abilitazione al voto da conseguirsi se in possesso di un minimo di cultura, di comprensione della parola scritta, di un diploma della scuola d'obbligo?Purtroppo attualmente la popolazione italiana risulta innegabilmente essere la più ignorante e meno acculturata dell'intera Europa, cfr. ISTAT, OCSE, IPSOS-MORI ecc. 
Questo popolo quando si esprime con il voto, peggio ancora se si tratta di referendum, si fa del male e sostiene pessimi politici. Lo dimostrano i fatti: oggi il nostro Paese è detentore di tutti i peggiori record negativi dell'intera Europa, la popolazione più ignorante, il più elevato tasso di disoccupazione, oltre quattro milioni di indigenti assoluti, la più elevata pressione fiscale, il più elevato debito pubblico, la peggiore macchina giudiziaria, la fuga all'estero di giovani, anziani, pensionati, lavoratori, imprese, capitali, aziende.
 Del resto anche altrove, il suffragio universale fa danni. Lo abbiamo constatato con il referendum Brexit nel Regno Unito. 
Sergio Mattarella è un Presidente saggio, ma quando esorta gli italiani a non disertare le urne sbaglia. 
Nelle democrazie mature del Nord Europa l'astensionismo raggiunge cifre molto elevate. Il cittadino che per tanti motivi non se la sente perché non ritiene di essere sufficientemente informato, saggiamente evita di esprimersi con un voto che rischia di essere assai dannoso per il Paese. 

 


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