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Sandro kensan

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Sono un Internauta della prima ora. Quando c'era Internet ma il web non era ancora stato inventato io c'ero. Mi occupo solitamente di argomenti dove i numeri fanno la differenza tra una opinione fondata e una discussione tra tifosi. Il sito dove sono raccolte le mie opinioni è www.kensan.it site.

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Ultimi commenti

  • Di Sandro kensan (---.---.---.96) 3 dicembre 2012 23:21
    Sandro kensan

    Spero lei abbia ragione ma non sono ottimista. Del resto le sue parole non mi suonano bene. La mancanza di fondi non credo sia un argomento valido. Sento spesso dire che le aule computer sono poco e mal utilizzate in quanto gli insegnanti sono poco preparati per usarle o poco propensi. La scorretta sensibilizzazione sull’argomento si presta a troppe interpretazioni. In un mondo dove ogni insegnante dovrebbe avere un pc a casa e dovrebbe avere imparato ad usarlo per proprio conto, per proprio diletto e per i suoi interessi personali, trovo che la sensibilizzazione dovrebbe essere stata formata entro le mura domestiche, con i propri amici e conoscenti da parte degli insegnati che lei definisce gente curiosa e aperta alle nuove scoperte.

    Invece temo che come in ogni famiglia italiana media i pc siano di uso comune dei figli e i genitori, insegnati o meno, se ne stiano alla larga da questo oggetto misterioso e infido. Poi a scuola si vedono i risultati con gli insegnati che sono allergici all’aula pc.

    Sinceramente non capisco perché gli insegnanti non si autoformino, molti hanno figli che si sono autoformati all’uso del computer e comunque i professori hanno figli che potrebbero istruirli oppure hanno addirittura alunni che potrebbero addestrarli a un uso evoluto del pc. Non servono tanti soldi ma buona volontà e tempo. Si dice che oltre alle 18 ore di cattedra gli insegnati lavorino molte altre ore per la formazione e per preparare la lezione: lo dimostrino!

  • Di Sandro kensan (---.---.---.69) 2 dicembre 2012 16:56
    Sandro kensan

    C’è un problema in questo articolo. Tutti i discorsi girano intorno al concetto che c’è qualcuno che può pensare alle donne maltrattate, violentate uccise e questo qualcuno è istituzionalizzato.

    Mi risulta che un leader come Berlusconi sia stato osannato da almeno metà degli italiani che lo apprezzano anche per via del suo rapporto di potere con le donne molto giovani e anche minorenni, in un rapporto fortemente squilibrato e appunto fortemente di potere.
    Mi risulta che la metà che non apprezza Berlusconi adotta rapporti con le donne non paritari.

    A me sembra che le istituzioni essendo elette da questo tipo di popolo non possano essere meglio del popolo stesso nel rapporto con le donne. Dovunque ci si guardi non c’è "un meglio". Con che fiducia si può rivolgere una donna maltrattata a una istituzione messa in piedi da istituzioni che hanno un rapporto col potere che i media ci raccontano ogni giorno?

    Solo nelle dittature c’è la possibilità di avere "un meglio", un salvatore. Nelle democrazie c’è il rappresentante del popolo nel bene e nel male. Se il popolo è quello descritto nel testo allora il rappresentante è Berlusconi o un po’ meglio.

    Le istituzioni come i vari centri antiviolenza possono essere delle isole nel mare della tante violenze, soprusi, ecc sulle donne ma per essere efficaci si devono diluire nella normalità dell’italiano medio che affolla le varie istituzioni. E l’italiano medio vota Berlusconi o poco distante nel rapporto con le donne.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.54) 2 dicembre 2012 16:03
    Sandro kensan

    Mi dispiace che il manifesto stia per chiudere e che Rossanda se ne vada. Trovo che il finanziamento pubblico ai giornali abbia senso solo per i giornali sul tipo il manifesto ma gli esempi positivi sono talmente pochi che è meglio abolire tale finanziamento che è diventato una stortura del sistema.

    È antistorico una testa pensante, che sceglie, si confronta e trae lucide conclusioni come quella di Rossana che ai giorni nostri rimanga confinato o confinata a leggere un solo giornale per quanto valido e aperto. I ragazzi di oggi che somigliano alla fondatrice o anche le persone mature di oggi, non comprano i giornali ma usano il web: Questo farebbe Rossanda se fosse una ragazza degli anni 80.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.54) 2 dicembre 2012 15:45
    Sandro kensan

    Ho dato il mio voto negativo. Io mi occupo di numeri e mi risulta che il testo confonda milioni con miliardi.
    Se le pensioni di vecchiaia incidono per il:
    pensioni di vecchiaia (9,4 milioni, il 71% della spesa totale), spesa totale 250 miliardi di euro

    a casa mia fa un costo annuale delle pensioni di vecchiaia di 200 miliardi grosso modo (71% di 250 miliardi)

    Se si moltiplica la pensione (netta) di 600 euro per 9.4 milioni di pensionati per 13 mensilità fa circa 70 miliardi.

    I conti non tornano.

    Comunque prendendo per buono i 70 miliardi grosso modo e pensando di raddoppiare le pensioni di vecchiaia si arriva a un aggravio di spesa pubblica di 70 miliardi all’anno.

    nell’articolo si parla di milioni, secondo me si parla di miliardi, non è la stessa cosa.

  • Di Sandro kensan (---.---.---.78) 1 dicembre 2012 15:43
    Sandro kensan

    Tante belle parole, tanti bei discorsi ma alla fine sono gli insegnati di 50 anni che dovrebbero toccare una tastiera di un computer quando hanno da decenni tirato i remi in barca delle nuove scoperte della vita. Loro sono già pensionati con un impegno momentaneo di insegnanti, non li smuoverà dalla propria apatia nemmeno il Presidente della Repubblica.

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