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Il rito fascista del “Presente”

Di Attilio Runello (---.---.---.151) 4 maggio 23:09

Chi oggi si richiama al ventennio fascista come al male assoluto e si chiede perché alcune centinaia di persone vadano liberamente - perché siamo in paese libero - a fare il saluto fascista nella occasione della commemorazione della morte di un giovane avvenuta cinquanta anni fa in circostanze che fanno pensare a un assassinio politico, dimostra solo di avere poca conoscenza della storia e della matematica. Della storia perché non ricorda - o omette volutamente - che cinquanta anni fa esisteva qualcosa di molto più grande, esponenzialmente più grande, di alcune centinaia di persone. Esisteva ed era viva a vegeta la Unione sovietica. Un regime dittatoriale che ha tenuto sotto il proprio dominio oltre alla Russia altri venticinque Stati. E dalla Unione sovietica prendeva ordini il partito comunista. E in Italia governava fra tante difficoltà un partito che si ispirava al cristianesimo che, in gran parte e insieme ad altri partiti di centrodestra, vedeva nel Partito comunista e nella Unione sovietica il male assoluto, e che in politica estera si appoggiava al paese che ci aveva liberato dal fascismo e dai tedeschi: gli Stati Uniti. Lo considerava il male assoluto perché era ampiamente dimostrato che l’Unione sovietica era, oltre che regime che mandava nei gulag gli oppositori, arrestava anche tutti quelli che si professavano cristiani. E tutti sapevano che se avesse vinto le elezioni il partito comunista ci avrebbe trasformato in un’altra Unione sovietica. Gli storici sanno benissimo che sono state le truppe anglo-americane che hanno liberato il paese dai tedeschi e dal fascismo. Tutti sanno che i partigiani sino alla fine del 1944 potevano contare si trentamila combattenti, che sono diventati trecentomila quando i tedeschi erano in ritirata. Tutti sanno che un notevole contributo lo hanno dato anche partigiani cattolici e del partito di azione. Tutti sanno che hanno affiancato gli angloamericani duecentomila soldati dell’ esercito regolare italiano. Ma siccome il partito comunista prima e la sinistra oggi vogliono presentarsi come gli unici liberatori dobbiamo sorbirci tutte le prediche di antifascismo. Se fanno ancora leva su qualcuno al di là dei soliti circoli di sinistra non lo sappiamo. Dai risultati delle elezioni sembra di no. Ai giovani di oggi delle vostre prediche non interessa più nulla. Guardano a chi fa crescere i posti di lavoro, si occupa di famiglie, scuola, sanità, pensioni, alloggio popolari.


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