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Commento di Fabio Della Pergola

su Cinquestelle: volano gli stracci


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 4 dicembre 2014 10:36

Aspettavo con ansia un commentone di Gottardo... che puntualmente è arrivato. E che mi legge con attenzione (grazie!) e nota spunti interessanti (grazie!). Ad esempio che mi permetto il lusso di criticare chi mi pare (ovvio) e che non concedo ai grillini uguale diritto di critica (ovvio anche questo: sono loro che si presentano come forza politica innovativa e con una proposta politica di direzione del paese, non io, quindi la loro critica all’esistente è implicita nella proposta politica).

 

Poi nota che ritengo l’astensionismo un pericolo per la democrazia (ovvio) ma che poi la pratico (ovvio anche questo: si chiama – nonostante le "tante" proposte – di mancanza di rappresentanza politica). Stranamente non si mette a fuoco che le tante (sic) proposte politiche si riducono a poca aria fritta: un PD obeso che è una brutta fotocopia della Democrazia Cristiana di cui Forza Italia sembra ormai solo una corrente, una sinistra impotente e autoreferenziale (cioè che da una vita osserva con attenbzione spasmodica solo il proprio ombelico per valutare se sia politicamente corretto o meno), un “nuovo” che dice di voler andare oltre (e non si sa perché) alle differenze tra destra e sinistra, la cui unica attività apparente è quella di rendicontare o non rendicontare le spesucce personali (e sai a noi che ce ne frega...). Resta la Lega in crescita perché in questo paese l’arroganza di una estrema destra, razzista e becera, ha sempre avuto un suo ambito non trascurabile.

 

In chi dovrebbe riconoscersi uno che ambisce ad avere una sinistra (ripeto: gauche, left, izquierda etc.) non ideologica, non dogmatica, non ottusa, non autoreferenziale e quindi intelligente, innovativa, colta, aperta al dialogo, ma chiusa ai clericalismi e alle derive trascendentali (e potrei continuare così per un’altra mezz’ora) ?

 

Allora, per mancanza di rappresentatività politica, sono costretto (che è altra cosa dal gettare la spugna) a guardare la scheda virtuale e a non decidere. Oppure a farci uno scarabocchio sopra cercando di resistere alla tentazione di scriverci il solito ...vaffa, che pure è stato il refrain ossessivo dei grillini, mi sembra di ricordare, prima di diventare essi stessi destinatari del medesimo messaggio (o Gottardo non se ne è accorto ?).

 

Quanto alla occasione d’oro, persa dai grillini, sono del tutto d’accordo con Paolo, al di là di sue eventuali contraddizioni che mi sembrano poco rilevanti (ovvio che Bersani doveva sollecitare e accettare un supporto da Grillo, ma ovvio anche che non doveva fidarsi nemmeno un po’ di lui). L’occasione d’oro era quella di incidere con tutta la forza del 20 e passa per cento per imprimere al governo (anche fosse un monocolore PD) una forza che da solo non aveva. Tenendolo ben stretto per i cosiddetti in modo che non deragliasse e che facesse riforme di sinistra e non riforme foraitaliote mascherate. Qualsiasi analista politico, anche ottuso, l’ha capito a quei tempi e ha ribadito lo sconcerto di fronte alla stupidità del movimento che è salito sull’Aventino proprio quando poteva stravincere. Perfino Travaglio, da sempre fiancheggiatore non tanto occulto, lo scrisse a chiare lettere, anzi chiarissime. Perfino Scanzi. Ma evidentemente i grillini sono più ottusi del più ottuso analista politico...

 

Che altro dire ? Gli elettori vogliono leader decisi e forti ? Può darsi. Questo paese ha amato Mussolini e Berlusconi; e anche Togliatti e Berlinguer. Ma pure Grillo ha suscitato simpatie infinocchiando tutti con quella balla del “uno vale uno” (ma forse Gottardo non sarà d’accordo). Quindi non sarebbe una novità. L’aria che tira in tutta Europa è un’aria di brutta destra e in Italia crescerà indubbiamente una lega lepenista. Vediamo se Grillo, dopo che si sarà riposato, ne rimarrà affascinato pure lui. Non mi stupirebbe affatto.

 

Cordiali saluti a tutti.


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