Questo sfogo, comprensibile ma anche fortemente
criticabile, mi ricorda la vecchia barzelletta di due medici che passeggiano
lungo un fiume: uno è un medico di famiglia e l’altro è un epidemiologo. Vedono
una persona a rischio di affogamento nel fiume impetuoso e il medico di
famiglia si tuffa immediatamente per salvarlo. Portatolo faticosamente a riva,
ne vede un altro e si rituffa nel fiume per recuperarlo, poi ne vede un altro,
lo salva ancora e, esausto domanda all’altro: ma tu, perchè non mi aiuti?
L’epidemiologo gli risponde: io sto cercando di
capire perchè mai tutte queste persone cascano nel fiume.
La barzelletta è quasi seria, perchè ha una
morale: entrambi gli atteggiamenti, escludendosi, sono sbagliati.
Purtroppo leggo: " non è mio interesse sapere se tali ipotesi saranno un
giorno giudicate vere oppure no. Ciò che mi fa più male è l’ondata di
fango che si sta abbattendo su tutti coloro che tentano di strappare quante
più vite umane alla morte".
Qui
non è più soltanto una questione di atteggiamenti e di scelte personali:
l’"epidemiologo" che cerca di capire se c’è collusione fra scafisti e
alcune ong non sta gettando fango su tutti i soccorritori e tutte le ong.
Non
è accettabile che si difendano i delinquenti in nome di altri soccorritori:
sarebbe il caso di provare a capire il punto di vista degli altri senza invece
travisarne il pensiero.
GeriSteve