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Siamo pilotati e contenti

Di illupodeicieli (---.---.---.28) 28 dicembre 2010 18:09

Il punto è anche questo: pochi hanno voglia di pensare, di riflettere. Parafrasando De Mello si può sostenere che tanti sono come il macellaio che taglia la carne e continua a volerla tagliare con un coltello non affilato: quando gli si fa presente la cosa, egli risponde che non ha tempo per affilare la lama. Oggi chi ha desiderio di riflettere , non dico su questioni extra terrene, ma su cose pratiche e relative al quotidiano? Vi dò due notizie di cui una è passata anche in tv, ed essendo sardo riguardano ,anche la mia regione (perchè ho scritto "anche" vi verrà chiarito leggendo). La prima è la questione della pastorizia in Sardegna e il pagamento del prezzo del latte e, ovviamente i pastori bloccati dalla polizia appena sbarcati a Civitavecchia. Mi chiedo se oltre la tracciabilità dei pagamenti vi sia in atto anche quella delle persone. Da dire che lo stesso trattamento non è stato riservato ai ragazzi che manifestavano a Roma (e anche altrove) nei giorni scorsi e la risposta è che la manifestazione (dei pastori) non era autorizzata. Quindi al bando la spontaneità e divieto assoluto di far sapere a tutti che "ci sono problemi". La seconda notizia è quella di un giovane di 27 anni che si è suicidato perchè ,essendo stato licenziato dalla ditta di "soccorso stradale" presso cui era stato regolarmente assunto dieci anni fa, essendo quindi rimasto senza lavoro e con le rate della tv e dell’auto da pagare, non volendo gravare sulla famiglia ha preferito scegliere la via del suicidio. Non aggiungo altro ma conoscendo e avendo conosciuto persone che hanno fatto questa scelta, ed essendo stato tentato anch’io di compierla (e ogni tanto ci ripenso) , ecco che mi ritrova a solidalizzare con i perdenti, con quelli che da oltre 15 anni sono indicati dai media come coloro che sono in difficoltà e che solo con la mensa del povero possono essere aiutati. Ricordiamo che le persone hanno dignità e chi c’è oggi, al pari anche di altri, preferisce che ci siano come dicevi tu nell’articolo, mediocrità: quindi il povero deve restare tale. Lo fai "lavoricchiare" ma non deve riuscire ad affrancarsi, deve sempre dipendere, vuoi per far praticare sport ai figli vuoi per mandarli a una colonia estiva. Dopo aver divagato, ragione per cui mi scuso, mi fa paicere che abbia ricordato quanto sostenuto da Chomsky.


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