Dal COLLE > Molti si
esercitano nel configurare vecchie e nuove “alleanze” politiche come via d’uscita
dalla crisi di governo.
Tralasciano tuttavia di focalizzare un presupposto
basilare per la futura agenda di programma. Quello di convenire su una soppesata
comune manovra “correttiva” in grado di migliorare il livello d’equilibrio dei nostri
conti pubblici.
Altro che bonus, mancette, sconti e sgravi di vario genere.
Oggi
serve “racimolare” delle cospicue risorse utili per puntare a promuovere gli
investimenti, il lavoro ed il potere d’acquisto. DI CERTO non servirebbe un governo
dalle promesse “facili” e dagli slogan tipo campagna elettorale.
Lo scenario di
fondo è tutt’altro che favorevole; perfino l’economia della Germania segna una
frenata (-0,1). Gli operatori di mercato non hanno affatto rinunciato alle loro
“zampate” e su di noi grava, “sospesa”, la procedura di infrazione UE
ERGO. Solo
dal COLLE può uscire l’indicazione di quel Governo “di garanzia” artefice d’una
“rigorosa” ineludibile Legge di Stabilità da varare entro dicembre.
Resta
altresì da sperare che alle prossime elezioni certi “alfieri” ben noti cultori dell’impatto
mediatico finiscano nelle retrovie.
Mirati ammiccamenti echeggiano lo stile
tipico di un Dossier Arroganza …
REPETITA > In 6 mesi
il DEBITO pubblico è cresciuto di oltre 60 miliardi, superando quota 2.380.
Vista
la crisi del governo gialloverde sta tornando in auge la proposta avanzata dal
Presidente MATTARELLA ben 15 mesi fa.
Cambia l’aggettivo qualificativo, ma
resta il concetto di un governo apartitico che, temporaneamente, sopperisca all’inconcludenza
delle diatribe parlamentari.
Allora si parlò di Governo Tecnico “neutrale”. OGGI
necessita la formazione di un Governo “di garanzia”. Improntato e “vincolato” ad
un ben definito programma finalizzato quanto meno a preservare l’equilibrio dei
conti pubblici, l’occupazione e il potere d’acquisto delle famiglie Governo proponente la Legge di Stabilità da
varare entro dicembre, per poi indire nuove elezioni.
Gli operatori finanziari
non avrebbero ulteriori spunti (interni) per dare la zampata.
STOPPARE > Giusto 15
mesi fa il Presidente S Mattarella, vista la precaria situazione economica e
politica, prospettava la formazione di un Governo Tecnico “neutrale” pronto a
dimettersi per far posto ad una regolare maggioranza Parlamentare.
Governo
tecnico che si sarebbe comunque concluso a dicembre per andare poi al voto.
Come
alternativa avrebbe potuto anticipare le elezioni in autunno, ma avendo la
preoccupazione di non approvare in tempo la prevista manovra finanziaria, con
conseguente esercizio provvisorio.
Questo tipo di scenario si sta riprospettando
ancora oggi e, come allora, le diverse forze partitiche si dichiarano contrarie.
Forse non ricordano (?) la quota raggiunta dallo spread a fine 2014, il rischio
default ed il “rigore” della cura dettata.
Eppure necessita un governo dalla
chiara e ferma volontà di tracciare una linea di STOP.
Con il rimpallo di “dichiarazioni
retoriche e slogan mediatici” non si supera La crisi – Atto secondo che da anni
…