Dici bene e te lo dice uno che, vivendo in Sardegna, non può (per legge) superare i 90 km orari. Da Cagliari a Olbia, che sono 300 km, puoi immaginare quanto tempo occorre: ma non solo, perchè come ricordi anche tu, a volte il limite è di 50 km, oltre ai lavori in corso. Dimenticavo che la strada che ho ricordato prima è a 4 corsie e con spartitraffico centrale.Da non scordare poi i parcheggi in città, introvabili se non a pagamento e a costi elevati e non alla portata di tutte le tasche, oramai vuote.
Anni fa , a metà anni 70, comprai un libro dal titolo "scritti corsari" e che racchiude alcuni articoli scritti da Pier Paolo Pasolini: lo trovo ancora molto attuale, sopratutto quando parla del potere della televisione. La questione sulla omosessualità o presunta pedofilia non dovrebbe inficiare la validità dei ragionamenti che Pasolini ha proposto.
Se pensassero anche a quelli come me, ai falliti, che sono tra imprese e persone fisiche diverse centinaia di persone...Ma si chiede troppo, meglio lasciarci nel girone dei dannati, dei marchiati a vita, senza più nessun diritto. Del resto,anche per le leggi, dobbiamo prendere esempio dagli altri, e guardare all’Europa.Prodi diceva ,quando doveva e voleva farci digerire leggi e proovvedimenti di economia, che "è l’Europa che ce lo chiede" : ebbene la seconda opportunità e gli aiuti a chi deve e vuole reinserirsi dopo un fallimento, c’è altrove, ma non in Italia. E’ chiaro che ai più fa maggiore impressione il delitto di mafia, il giudice minacciato, ma nessuno pensa alle tragedie vissute da chi ,per colpa di un fallimento ha perduto il lavoro e ,ovviamente non ha nessun diritto a cassa integrazione o aiuti vari. Fa notizia e solo per qualche giorno se per caso si suicida, se disperato compie una rapina ma, alla fine dà più fastidio che altro la sua presenza e il voler richiamare l’attenzione. Meglio quindi dedicarsi a riformare la giustizia, ma solo quella che interessa i media e fa aumentare i voti se ci saranno elezioni politiche.Noi, falliti o protestati possiamo crepare.
Da un lato dispiace che in Francia ci sia ancora lotta, dall’altra è un bene non abbandonare il terreno quando si "perde" un round. Anzi, far sentire che si esiste è dovere, morale, di ogni persona.I francesi e tanti di noi "esistono" e lo dimostrano, anche se la maggior parte dei media lo ignora e fa in modo che non si sappia.
Purtroppo non abbiamo politici dotati...: a Terzigno, come altrove sia in Italia che in Europa, cambierà qualcosa (in meglio) se e quando in aiuto e in soccorso dei manifestanti, arriveranno altre persone da altre regioni a dare manforte. I media tv presentano i manifestanti come dei delinquenti e ,sopratutto, non menzionano con le dovute argomentazioni le ragioni delle proteste. Quando le forze dell’ordine capiranno che spesso i manifestanti hanno ragione ...ma forse chiedo troppo