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Commento di poetto

su La riforma della Giustizia e i processi brevi


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poetto 2 dicembre 2009 12:35

 

Il processo breve dovrebbe essere un diritto per tutti i cittadini italiani, però, non bisogna confondere le cose.

Dire che se non si riesce a concludere un processo dopo due anni questo smette di esistere è semplicemente pazzesco.

Questo vuol dire mancare di rispetto per le vittime, o per i loro famigliari, di un crimine ma anche lasciare nel dubbio della colpevolezza un imputato, che se innocente deve, giustamente, essere riconosciuto come tale.

Occorrerebbe una riforma generale di tutta la giustizia italiana, occorrono più mezzi, strutture, personale.

Vedendo alcuni programmi televisivi, si vedono le difficoltà materiali di molte strutture giudiziarie, che si trovano, troppo spesso, a dover affrontare compiti immani confronto alle loro possibilità.

L’uomo della strada di oggi non è una specie di scimmione analfabeta che passa le sue giornate nella beata ignoranza dei fatti, questo, forse, poteva valere trent’anni fa non ora.

Oggi sono pochi quelli che non seguono un telegiornale, un programma di approfondimento o una notizia su internet.

Il cittadino medio si informa preferibilmente tramite la televisione ma anche tramite internet.

Tenendo conto anche di questo fatto è incredibile che una persona sola riesca a controllare il cuore dell’informazione italiana.

L’antitrust, nel nostro paese, sembra avere non le famose fette di prosciutto negli occhi ma l’intero edificio che produce il prosciutto medesimo.


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