"Ostinatamente ti esibisci nei tuoi patetici equilibrismi verbali nel vano tentativo di convincerci che i banchieri e i politici a loro asserviti sono, buoni, onesti, altruisti e lavorano tutti per il "bene comune" e non invece per arricchirsi spudoratamente alle spalle del popolo. "
Mai detto che i politici o i banchieri siano onesti. Trovami dove l’ho fatto, ti sfido a farlo.
Quello che tu non capisci è che il problema non sta nel meccanismo di emissione della moneta, ma nella corruzione, nel clientelismo, negli sprechi, nel malgoverno. Come vedi non sono affatto un difensore del sistema.
"nel tentativo di propinarci la stupida tesi che la Banca d’Italia è ciò che dice di essere sulla base del suo statuto."
Lo Statuto di bankitalia è un documento approvato tramite un decreto legislativo.
Se leggi lo Statuto, a pagina 33 dell’appendice c’è scritto:
Visto il regio decreto 11 giugno 1936, n. 1067, con il quale è stato approvato lo
statuto della Banca d’Italia, e successive modificazioni;
Visto l’art. 10, comma 2, del decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 43;
Visto l’art. 19, comma 9, della legge 28 dicembre 2005, n. 262, in base al quale
lo statuto della Banca d’Italia è adeguato alle disposizioni contenute nei commi da 1
a 7 del medesimo articolo, ridefinendo altresì le competenze del Consiglio superiore
in modo da attribuire allo stesso anche funzioni di vigilanza e controllo all’interno
della Banca d’Italia;
Visto il parere reso dalla Banca centrale europea il 25 agosto 2006 su richiesta
della Banca d’Italia;
Considerato che l’Assemblea generale straordinaria dei partecipanti al capitale
della Banca d’Italia, in data 28 novembre 2006, ha approvato il nuovo testo dello
statuto;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 12
dicembre 2006;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;
Decreta:
È approvato il nuovo statuto della Banca d’Italia nel testo allegato al presente
decreto.
Lo statuto della Banca d’Italia entra in vigore il giorno successivo a quello della
pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Il presente decreto, previa registrazione da parte della Corte dei conti, è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Dato a Roma, addì 12 dicembre 2006
NAPOLITANO
PRODI
Presidente del Consiglio dei Ministri
PADOA SCHIOPPA
Ministro dell’economia e delle finanze
Registrato alla Corte dei conti il 15 dicembre 2006
Ministeri istituzionali, Presidenza del Consiglio dei Ministri
Registro n. 12, foglio n. 369
Ossia non è un regolamento di condominio. Parliamo delle massime cariche dello Stato che lo approvano, e per me una firma del presidente della Repubblica vale qualcosa in più delle boiate che propinate voi nei siti fogna.
"tanto per capirci, gli interessi sul debito pubblico, in quota pro capite, alla fine sono costretti a pagarli in un modo o nell’altro, anche i servi del sistema come voi, mica solo i complottisti come noi."
Con la differenza che voi combattete i mulini a vento, io i problemi reali.
" il nostro disinteressato sostenitore del sistema bancario afferma una cosa molto semplice e puerile, che non c’è motivo di dubitare della bontà del vino perché è proprio l’oste a dichiarare che il vino è buono"
Non sono un sostenitore del sistema bancario, non ho motivo di esserlo. Solo mi piace che le cose siano spiegate in modo corretto. L’"oste" nel mio caso è lo Stato visto che cito articoli di legge, sentenze di Cassazione e bilanci certificati di enti pubblici.
" voler fabbricare a tutti i costi il "nostro" denaro, non foss’ altro per applicarci sopra un piccolo "interesse" che noi Popolo ci paghiamo con le tasse imposte da un governo "amico" del sistema bancario "privato" .
Bankitalia emette moneta, come membro della SEBC, in nome e per conto della BCE, a sua volta organo della Comunità Europea, come già spiegato altrove. Quindi in nome e per conto dello Stato. L’emissione di moneta non crea debito per lo Stato, anzi fornisce allo Stato un reddito, appunto il signoraggio.
Le tasse servono a pagare i servizi che lo Stato eroga, quali: stipendi ai dipendenti pubblici, sanità, pensioni, giustizia, istruzione etc. O forse Lucio pensava che tutta quella gente lavorasse gratis?
"La B.C.E. / Banca d’Italia mette in circolazione le euro/banconote stampate a costo zero “prestandole” agli Stati, in cambio di titoli del tesoro (B.O.T o C.C.T), attenzione: non “accreditando” bensì “addebitando” agli stati sovrani,"
Sbagliato, questa è una castroneria. La BCE non può prestare soldi allo Stato, per legge. Ossia per il trattato di Maastricht che è stato anche riportato nello statuto della BCE .
Ovviamente tutto quello che segue nella tua frase è quindi da buttare.
" La differenza tra il costo di stampa e il valore nominale delle banconote viene comunemente definito “Reddito da Signoraggio”.
Sbagliato, quella definizione la trovi solo nei siti fogna, che sei solito frequentare. La vera definizione di signoraggio è "reddito derivante dall’emissione della moneta", reddito che attualmente è distribuito agli Stati membri, come ampiamente documentato altrove.
"In effetti, la Banca Centrale Europea quando stampa cartamoneta, non è altro che una normalissima “tipografia” ma si comporta e ne trae benefici come se fosse “proprietaria della moneta” !!!"
Questa affermazione è la stessa di Auriti, quindi è errata, con tanto di sentenza di Corte di Cassazione che lo attesta. La proprietà delle moneta è di chi la riceve, sin dal momento dell’emissione.
"E’ bene precisare che dal 15 agosto 1971 con l’abolizione degli “accordi di Bretton Woods” e la fine del “Gold standard”, per le banche centrali non esiste più nessun obbligo di riserva o deposito in oro a garanzia delle banconote emesse. "
Ma dato che per le banche centrali la moneta emessa è passività, sono costrette a tenere a riserva i titoli (obbligazioni bancarie di solito) che ne ottengono all’atto dell’emissione. Quindi emettono moneta e ricavano titoli. Se vendono quei titoli, la moneta che viene assorbita cessa la sua funzione di moneta e torna ad essere un pezzo di carta senza valore. Come la sentenza di corte di Cassazione oggetto dell’articolo attesta.
"Gli utili reali però vengono “occultati” attraverso semplici e collaudati artifici contabili.
In effetti si falsificano i bilanci, iscrivendo nelle poste passive il “valore nominale” delle banconote in circolazione e nell’attivo il controvalore dei titoli di stato avuti in cambio dal Ministero del Tesoro, ottenendo così un finto “pareggio di bilancio” che produce l’occultamento della maggior parte del reddito da Signoraggio."
Gli utili reali sono quelli distribuiti agli Stati. Gli utili a cui fai riferimento tu semplicemente non esistono.
"Quanto poi alle banconote in circolazione, non si possono considerare un debito per la Banca Centrale, lo sarebbero se la stessa emettesse moneta a fronte di una riserva aurea, ma così non è dal 1971 con l’abolizione degli accordi di Breton Wood infatti da allora tutte le Banche Centrali emettono moneta creandola dal nulla, cioè senza riserva, insomma…cartastraccia."
Sono passività per la banca centrale. Erano passività per le banche emittenti anche quando le banche private, in alcuni periodi storici, hanno emesso moneta.
Se ti chiedi perché, è semplice. Stampando moneta non si crea valore, quindi necessariamente ci si deve impegnare a restituire qualcosa in cambio quando la si emette. Nella fattispecie, la banca centrale "restituisce" i titoli che detiene a contropartita.
"Si è mai visto che un debitore chieda gli interessi sul proprio “debito” come se fosse un “credito” ?"
Infatti, la banca centrale è l’unica a non pagare interessi per la moneta emessa. E’ un privilegio che ha e che le viene conferito dagli Stati, che incamerano i suoi utili.
"Infine, non dimentichiamo che la Banca Centrale di emissione è praticamente sotto il controllo di S.p.A. private. La Banca d’Italia in realtà “non è pubblica” o “dello Stato” come ingenuamente è indotta a credere la gente comune, sopratutto per la generica ma ingannevole definizione di “Istituto di diritto pubblico” contenuta nel suo statuto."
Questa stupidata l’ho già smontata altrove. Bankitalia è un istituto di diritto pubblico, che devolve tutti gli utili derivanti dalle sue funzioni pubbliche allo Stato, ed in cui i partecipanti privati non contano nulla.
"La banca d’Italia in pratica è e si comporta come una S.p.A. gestita da privati e anche se continua ad apparire a tutti come “la Banca Centrale dello Stato Italiano”, in realtà Bankitalia è “di fatto privata” perché controllata per il 90%, attraverso “le quote”,"
Come sopra, i privati non hanno alcun potere di controllo o influenza sulle attività pubbliche di bankitalia. Leggi la nota.
Ritenta con altre idiozie, ma non sarai più fortunato.
Bankitalia non è una SPA. E’ un istituto di diritto pubblico, anche se i partecipanti (non sono "azionisti") sono per lo più privati.
C’è da dire le quote di bankitalia sono sempre state in mano alle banche, solo che prima le banche erano statali. Dopo la privatizzazione delle banche e scissione delle stesse in banca- fondazione (avvenuta per legge), e cessione (remunerata) delle quote di bankitalia) dalle fondazioni alle banche privata (avvenuta sempre per legge), le quote ora sono in mano privata.
Tuttavia i privati non contano nulla in bankitalia, per come è strutturata la stessa. Possono si e no gestire i rapporti con i sindacati e come fare beneficenza.
Anche questo l’ho ampiamente documentato con una nota in cui evidenzio tutte le funzioni pubbliche di bankitalia e come i privati non possono influire in esse.
Ora, quelle banche, quando sono state privatizzate, hanno dovuto pagare le quote di bankitalia (e le hanno dovute comprare per forza). Non sembra fuori dal mondo che pretendano di avere qualcosa in cambio quando ora le stesse devono cederle.