Approvato il decreto legge anti-stupri. Al via le famigerate Ronde

par Giovanni Mistero
venerdì 20 febbraio 2009

Approvato il decreto legge che include le leggi antistupro anticipate dal Ministro dell’Interno Maroni. Un decreto legge che regola anche le famose ronde che tanto hanno fatto discutere in questi ultimi giorni, e che dopo l’approvazione faranno discutere più che mai.
 
Saranno formate prevalentemente da associazioni di cittadini, ma soprattutto da quelle di “ex carabinieri, appartenenti alla Polizia di Stato, alle forze armate o ad altri corpi dello Stato” come ha dichiarato il Ministro della Difesa Ignazio La Russa.
 
Durante la conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi, Maroni ha detto che le associazioni, che saranno coordinate dal sindaco, dal Prefetto e dal comitato provinciale per l’ordine e sicurezza, potranno “controllare il territorio per prevenire i reati e contrastare la criminalità con regole ben precise e ben definite”.

Ovviamente, ci rassicura il Ministro, le ronde non potranno portare con sè armi, ma solo cellulari e trasmittenti. Vedremo cosa succederà.
 
La paura, però, aumenta quando la città è militarizzata, dice il capo della polizia Manganelli: “la militarizzazione genera le paure. In un paese blindato viviamo impauriti, non rassicurati”.
 
Questo provvedimento fa subito tornare alla mente le orrende ronde spontanee createsi subito dopo i deplorevoli casi di cronaca di stupro degli ultimi mesi. Ronde che colpivano prevalentemente extracomunitari, creando una forte relazione tra questi mancanza di sicurezza.
 
C’è voluto un intervento del Presidente della Camera Fini (che cerca di candidarsi sempre più al ruolo di leader moderato) per dirci che l’associazione crimine immigrato è sbagliata: “I recenti episodi di violenza sessuale hanno suscitato una legittima ondata di indignazione nell’opinione pubblica, non deve essere sottovalutata nè sottaciuta. Ma dobbiamo mantenere la lucidità e la serenità per respingere l’odiosa associazione mentale tra criminalità e immigrazione che può diffondersi in numerose fasce della popolazione italiana e se combinata con le difficoltà economiche di questo periodo può diventare un mix di carattere esplosivo”.
 
Alla parole decreto legge non può non tornare alla mente l’ultimo scontro tra il Premier e il Capo dello Stato (che, sottolinea Maroni, non ha posto il veto), e Berlusconi prontamente torna sull’argomento: “Lo strumento del decreto legge è essenziale affinchè un Governo possa intervenire tempestivamente legiferando con norme che immediatamente siano applicabili, - dice Berlusconi - quindi possano conseguire dei risultati nelle situazioni che si manifestano e che richiedono provvedimenti tempestivi”.
 
Un decreto approvato nonostante il calo (lo dice sempre il Premier) del 10% del 2008, anche nella capitale.
 
Nel testo anche il divieto degli arresti domiciliari per chi è accusato di violenza sessuale, l’immediata attuazione alle norme comprese dal ddl anti-stalking (di cui AgoraVox ha parlato qui), il prolungamento fino a 6 mesi della permanenza nei Centri identificazione ed espulsione (Cie) e risorse per le forze dell’ordine.


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