Una vergogna tutta italiana

par felixlemma
venerdì 4 settembre 2009

Una laurea in scienze politiche ? Non idonea per la professione di insegnante…

Breve circumnavigazione attorno ad una vergogna italiana.

Una laurea: il sogno di una vita, uno slancio di gioventù verso il proprio futuro. Ed invece nel nostro caso non è così… Perché? La questione è maledettamente avvolta in una matassa composita di riforme scolastiche, decreti rettorali, mutamenti di piani di studio e, soprattutto, limitazioni temporali e successione rapida di ministri della pubblica istruzione. In breve la vicenda raccontata con il rigore della cronaca e della successione dei fatti.

Numerosi laureati in scienze politiche si iscrivono alla selezione Siss (percorso universitario post-laurea previsto dall’ordinamento precedente ora soppresso dalla ministra Gelmini) per l’insegnamento nella classe di concorso AO19 materie giuridico-economiche- e AO36 sociologiche). Il sottoscritto, si vede recapitare una lettera del Magnifico Rettore dove mi viene ratificata l’esclusione dalla selezione Siss. Scrivo una lettera alla gazzetta del Mezzogiorno che riporto integralmente

“Le scrivo questa mia, per sensibilizzarla su di una palese ingiustizia, che ha il sapore tutto italiano. Ben conscio del fatto che il Magnifico Rettore abbia le sue gatte da pelare, (leggi scandalo test truccati Facoltà di medicina), io mi continuo ad arrovellare su di una questione piccola piccola: i laureati in Scineze Politiche non possono fare la selezione alla Scuola di Specializzazione per insegnanti, classe di concorso 19/A le famigerate Siss per aver conseguito il diploma di laurea oltre il limite temporale previsto dalla tabella A allegata al DM 30.01.1998, n.39, e successive modificazioni e integrazioni, cosi come prescritto dall’art 4 del bando di selezione etc…) e quindi non possono fare gli insegnanti. Per fare gli insegnanti ITP (tecnico pratici basta un diploma. Per verificarlo ciccate sul sito del ministero della Pubblica Istruzione.

1.
Titoli di ammissione


2. Diploma


 
Ma fin qui, nulla di strano siamo in Italia. La pubblica istruzione è allo sbando, si figuri se il ministro attuale abbia in mente una vera riforma di sistema, che annulli tutte le discriminazioni che si sono affastellate in nome della legge, da Coppino alla Moratti, a finire con se stesso. Ad oggi continuo ad incontrare laureati in Scienze politiche che puntualmente ignorano questa disposizione, pagano la tassa d’iscrizione alla selezione per la SISS , E SI VEDONO RECAPITARE UNA LETTERA DI ESCLUSIONE CON TANTO DI FIRMA AUTENTICA DEL RETTORE. Naturalmente, la tassa d’iscrizione non viene restituita!!! Al che mi sono rivolto ad una delle tante associazioni studentesche che bivacca nei corridoi dell’Università per denunciare questa situazione. Gli studenti di Scienze Politiche sono all’oscuro di tutto”.

Insomma, un limite temporale che altro non è che una violazione costituzionale del principio della tutela della eguaglianza , del diritto allo studio e anche delle pari opportunità nella garanzia del diritto al lavoro. Una questione di impreparazione? Non direi. Questi gli esami sostenuti in linea di massima da un laureato in Scienze Politiche: Dir. Pubblico, Storia dottrine politiche, Storia moderna, Diritto italiano costituzionale e comparato, Diritto privato, sociologia, politica economica e finanziaria, lingua francese, diritto amministrativo, diritto del lavoro, diritto sindacale, storia delle istituzioni politiche, scienza dell’amministrazione, diritto ecclesiastico italiano e comparato, contabilità dello stato e degli enti pubblici, diritto processuale civile e amministrativo, storia dell’amministrazione pubblica, diritto e procedura penale, diritto regionale, lingua spagnola, economia politica, statistica.

E’ nato un comitato e una petizione on line, per combattere questo decreto palesemente anti-costituzionale. Molti presidi di facoltà si stanno mobilitando, e probabilmente si proporranno dei ricorsi. Il comitato si sta radicando con dei coordinatori per ogni regione. I risultati ottenuti non sono esaltanti: una proposta di legge che cerca di porre rimedio a questa vergogna, altro termine non mi viene in mente, una risposta evasiva e piena zeppa di articoli e articoletti, in perfetto politichese dell’ON Pizza, sottosegretario alla PI al question time del mercoledì di alcuni mesi fa.

Una risposta chiarissima del progetto di riforma della formazione degli insegnanti del ministro Gelmini o meglio dell’on. Aprea, visto che la ministra bresciana non capisce niente di scuola, dove non si pone il minimo accenno alla vicenda. I membri del comitato le hanno provate tutte, e non è certamente colpa dei promotori se questa vicenda scivola lentamente nell’indifferenza di molti. Concludo con l’unica cosa che mi viene in mente per descrivere questa storia: una vergogna tutta italiana.


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