Non interloquire con Berlusconi: tu quoque, Travaglio!

par paolodegregorio
venerdì 8 febbraio 2013

Ieri, 7 febbraio, nel suo eccellente editoriale, Marco Travaglio, giustamente, attacca il PD e i suoi diretti antenati (PCI-PDS-DS) per non aver mai portato a fondo un vero attacco alla persona di Berlusconi per il suo osceno conflitto di interessi, per le sue frequentazioni di mafiosi e delinquenti, per i suoi processi finiti per prescrizione, per la frequentazione di giovanissime attirate dai suoi soldi. E giustamente sostiene: “Per 20 anni il PD avrebbe potuto e dovuto isolarlo, rifiutare di parlargli, delegittimarlo per le sue colpe politico-morali, prima ancora che penali”. Esattamente ciò che tutti gli oppositori avrebbero dovuto fare!

Caro Travaglio, anche tu e Santoro nella vostra trasmissione “Servizio Pubblico” avete considerato B. un interlocutore con cui parlare di politica, e lo avete legittimato di fronte a milioni di italiani in maniera più subdola ed efficace che se egli fosse stato ospitato per il medesimo tempo nelle reti di sua proprietà. Nessuno vi obbligava ad ospitarlo, e potevate usare quella trasmissione per riepilogare il bieco ventennio del suo potere e rinfrescare la memoria sulla sua eminente figura politica.

Hai sostenuto che B. non ha guadagnato un solo voto con la vostra trasmissione, ma io so che non è così, visto che inviti il PD a “non parlare con un simile soggetto”. È prevalso il calcolo economico de La7 e tutto il resto è stato messo in secondo piano.


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