Sos volontari

par pint74
venerdì 27 febbraio 2009

Quanti di voi si sono chiesti come funziona il 118, uno dei più importanti servizi offerti dal nostro Stato?

Presumo pochi, anche perchè diamo per scontato che lo Stato stesso debba fornire il migliore dei servizi e quindi non ci poniamo domande a riguardo.
Almeno fino a che tutto funziona...

Ma chi permette al 118 di funzionare in maniera corretta e da chi è composto?
Il 118 o Servizio di Urgenza ed Emergenza Medica svolge il compito di unico referente nazionale per le emergenze sanitarie di ogni tipo.

Nella centrale vi è personale con specifico addestratamento per le emergenze mediche.

Una volta composto il numero, in base al tipo di problema, il personale tecnico decide quali mezzi debbano intervenire.

E qui entrano in gioco i volontari che collaborano con il 118.
Forse molti non lo avranno mai notato ma gran parte delle ambulanze appartengono ad associazioni di volontariato e gli equipaggi sono volontari che hanno fatto un corso specifico per prestare soccorso in caso di emergenza sanitaria.

I volontari hanno partecipato a corsi (di solito serali) che insegnano le procedure base per poter soccorrere una persona in maniera efficace ed operare in sintonia con i protocolli del servizio di emergenza medica.

Dopo i corsi, chi vuole diventare un volontario effettivo, deve fare un esame che permette di avere l’attestato di soccoritore volontario e quindi di poter effettuare servizio sulle ambulanze.

Ogni regione prevede corsi differenti ma molto simile in certi aspetti.
Ogni mezzo ha, per ora, differenti attrezzature che variano in base alle direttive regionali.

Gran parte delle attrezzature è comprata con offerte da privati ed i costi di gestione son solo in minima parte rimborsati dallo Stato.

Tutti i volontari svolgono servizio gratuito ed operano secondo turni prestabiliti e decisi dalle associazioni.

Quindi potremo avere l’ambulanza (o MSB, mezzo di soccorso di base), che è attiva nei fine settimana 24 ore su 24 e in settimana solo di sera o MSB attivi sempre, proprio come le ambulanze medicalizzate, cioè con equipaggio professionista e pagato dallo Stato.

Qual è la paga di un volontario?
In genere un soccoritore volontario non percepisce niente.

Presta servizio gratuitamente, per aiutare la collettività e per sopperire alla mancanza di mezzi e personale della sanità pubblica.


Grazie all’impegno di queste persone, gran parte del lavoro meno urgente (trasporti, dimissioni o codici verdi, cioè fratture, ferite o patologie neon gravi), viene smaltito dai volontari lasciando così libere le ambulanze con medico di soccorrere i casi gravi.

Non è raro trovare ambulanze di volontari soccorrere anche persone gravemente ferite o infartate, dando così un decisivo contributo per salvare loro la vita.
Insomma, un lavoro non retribuito ma importantissimo, grazie al quale il nostro sistema si soccorso e di emergenza medico rimane efficiente.
Ora, però, tutto questo sembra stare per finire.

Quasi tutte le associazioni lamentano un grave calo di volontari.
Per una ragione o per l’altra molti lasciano e ben poche persone rimpiazzano i vuoti.

Un articolo molto interessante sul sito http://www.chainworkers.org/node/639 ci dà una spiegazione di questo.

Riassunto in poche parole si può dire che ormai siamo schiavi del nostro lavoro oppure buttiamo via letteralmente il nostro tempo libero in attività inutili quali starsene ore ed ore davanti al TV a vedersi qualche reality o altro...

Forse dovremmo ricordarci che la solidarietà verso il nostro prossimo è molto importante e che sicuramente un giorno anche noi ne avremo bisogno.

Se il volontariato scompare il sistema collassa.
Possiamo pure scordarci un aumento dei mezzi professionali da parte dello Stato.
In questo periodo di grave crisi economica, l’ultimo pensiero del governo siamo noi.

Quindi l’aiuto reciproco è la sola cosa che ci rimane.
Se un giorno dovessimo chiamare un’ambulanza per nostro filgio o per un nostro caro e dall’altro capo del telefono ci rispondessero di attendere 1 ora perchè non ci sono mezzi, a chi daremo la colpa?

La colpa sarebbe sola nostra e del nostro menefreghismo.
Si può giustificare qualcuno che non ha tempo perchè si uccide di lavoro ma per chi è in giro a far nulla, o perde tempo davanti al solito schermo tv, che giustificazioni ci sono?

Almeno dovremmo fare i corsi proposti da queste associazioni.
Saper affrontare un’emergenza sanitaria è sempre utile e ci costa solo qualche sera di studio.

E poi se lo troviamo interessante, chissà...
Magari saremo noi i prossimi a salire su quelle ambulanze e come soccorritori.
Chissà....


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