... sebben che siamo donne

par Giacomo Nigro
mercoledì 23 marzo 2016

Prime... pur evitando la competizione tipica del mondo maschile, dedicandosi, a soluzioni rapide dei problemi, per abitudine alla concretezza e alla mediazione spesso esercitata in ambito familiare.

Il manifesto, all’indirizzo delle donne di oggi, dell’opera di Bruna Bertolo può essere il messaggio di Cristina Trivulzio, editrice di giornali rivoluzionari, ai tempi della prima guerra d'indipendenza: “Vogliano le donne felici ed onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto-tratto il pensiero ai dolori ed alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non mai prima goduta, forse appena sognata, felicità!”

Con “Prime... sebben che siamo donne. Storie di italiane all'avanguardia”, edito da Ananke, Bruna Bertolo ci presenta una galleria di personaggi femminili che, in modalità diverse, hanno contribuito a scrivere pagine spesso importanti, a volta marginali, di quel lungo, faticoso, controverso periodo in cui le donne lottarono per la loro emancipazione sociale. Dall' Ottocento ai giorni nostri, sono state tante le donne che hanno aperto orizzonti nel costume, nella politica, nello sport, nella cultura, nel mondo del lavoro. Dal testo emergono figure straordinarie che hanno saputo adeguare e trasformare il loro tranquillo quotidiano in una lotta a tutto campo, mettendo spesso in pericolo le loro esistenze ed i loro affetti, per un futuro che poteva offrire più che certezze, sicure umiliazioni.

Il primo giorno di primavera di quest’anno, quale data migliore? Si è svolta nella sala Nilde Jotti, presso la sede della Fondazione A. Bendini di Collegno, la presentazione del libro di Bruna Bertolo. Una bella serata, molto ben organizzata, di cultura al femminile con un buon numero di maschi ad applaudire e condividere.

Ad introdurre la consigliera regionale Silvana Accossato e l’Assessora alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del Comune di Collegno Maria Grazia De Nicola. La Signora De Nicola ha lodato le donne prime, ma umili, che non sono andate in cerca di consenso rischiando il tramonto della loro femminilità, evitando cioè la competizione tipica del mondo maschile e dedicandosi a soluzioni rapide dei problemi, per abitudine alla concretezza e alla mediazione spesso esercitata in ambito familiare.

Successivamente con un rapida ed intensa sequenza di slide si è dipanata la presentazione di alcune delle figure femminili presenti nel libro commentata con voce accorata della stessa autrice.

 

Mi pare il caso di chiudere, così come ho iniziato, con una citazione, questa di Lina Furlan: “hanno silenziosamente diretto il mondo”.


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