Scuola: sempre peggio. 37000 dipendenti disoccupati a breve, soprattutto al Sud

par Vincenzo
mercoledì 25 marzo 2009

L’ultima sparata del ministero dell’istruzione e della sua rappresentante, Mariastella Gelmini, prevede il taglio di circa 37 mila professori.

Saranno 37 mila i professori che perderanno il lavoro, come deciso dalla circolare emanata dal ministero dell’istruzione.

Secondo i dati forniti ai sindacati, nella scuola elementare i tagli dei docenti riguarderebbero 10 mila posti, nelle medie oltre 15.500, nella scuola secondaria oltre 11.350. Durante l’assemblea dei sindacati è emerso che nella scuola primaria ci sarà un aumento di 4 mila unità, nella secondaria di primo grado ci saranno 10.500 studenti in più, mentre nella secondaria di secondo grado continua la flessione demografica con un meno 26.700. Quindi gli studenti aumentano e il ministero taglia: normale logica italiana. I tagli verranno effettuati specialmente in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.


Il Ministero specifica che l’insegnamento dell’inglese e il tempo pieno verranno regolarizzati dalla disponibilità in numero dei professori, ma è palese che se i professori vengono tagliati molte scuole saranno limitate in questo senso. Questa è stata l’ennesima uscita di quel ministero che, insieme al Ministro dell’Economia, ha tagliato 8 miliardi di euro alla scuola, sbloccando però i finanziamenti per le scuole private e per quelle cattoliche. Un altro segno che conferma la funzionalità del governo e delle sue istituzioni. Un’altra conferma che allo stato della cultura e del futuro degli studenti italiani, non gli interessi molto. Per l’ennesima volta gli studenti, che chiedevano una scuola migliore, non sono stati ascoltati, forse perchè erano stati definiti guerriglieri da un fannullone che non si presentava al parlamento europeo quando era un parlamentare, o forse perchè gli studenti erano troppo impegnati ad essere malmenati dalla polizia.




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