I "nuovi" Stati Uniti d’America

par Vittorio Lippolis
sabato 29 novembre 2008

Gli Stati Uniti d’America sono alla soglia di una nuova era. Dopo duecento anni dalla loro unificazione vedono insediarsi alla Casa Bianca il primo presidente afro-americano che la storia abbia mai conosciuto: Barack Obama, uomo dalle idee aperte che tenterà, durante la sua carica, di risanare l’America dopo anni di guerre, come in Iraq, che hanno portato questo continente, insieme ad altre motivazioni e al resto del mondo, ad affrontare la più grande crisi economica dal dopoguerra. La candidatura di Barack Obama ha riacceso gli animi del popolo americano: le urne sono state costantemente assediate da persone che non avevano mai votato prima, che vedevano in Barack Obama il primo presidente che poteva, davvero, migliorare le loro condizioni.

 
Milioni di afroamericani, che fino ad ora hanno vissuto in miseria, possono finalmente sperare in una vita migliore, con la quale creare un futuro adeguato per i propri figli. Barack Obama non era certamente diverso da loro: anch’egli figlio di un immigrato, è riuscito però con costanza, impegno e sacrificio a realizzare il suo sogno di dare ai suoi simili e al popolo americano una speranza di vita migliore. E il coronamento del suo sogno è avvenuto. Dal 4 novembre ’08 Barack Obama è ufficialmente il quarantaquattresimo presidente d’America! La sua elezione ha provocato sensazioni di gioia e felicità in ogni angolo del continente, una gioia che non si intravedeva dall’elezione del trentacinquesimo presidente americano John Kennedy, anch’egli uomo dalle idee molto innovative che venne però brutalmente assassinato durante un corteo da lui organizzato proprio per la sua voglia di fare dell’America senza divisioni etniche o razziali, sociali o politiche e creare, cosi, un America unita. Ed è questo l’obiettivo principale del neo presidente d’America: far sì che gli Stati Uniti d’America non siano più divisi tra democratici e repubblicani, com’è accaduto negli ultimi otto anni sotto la guida di George Bush, ma creare un’unica grande nazione in cui essi collaborino per l’interesse, lo sviluppo ed il benessere comuni. E’ perciò un futuro roseo e prospero quello che attende gli Stati Uniti d’ America, un futuro basato sullo sviluppo, un futuro basato sull’unione nazionale, un futuro, che porterà pace e tranquillità negli animi del popolo americano. E questo avvenire cosi rigoglioso è schematizzato in queste testuali parole “ora il cambiamento è arrivato! Non esistono più stati blu o stati rossi, non esiste più un’America progressista o conservatrice, non esiste più un’America nera o un’America bianca, esistono solo gli Stati Uniti d’America!!”. Barack Obama, tratto dal “discorso dopo l’insediamento”.

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