I lupi sono tra noi. I media contro Grillo

par paolodegregorio
sabato 9 marzo 2013

Non so se vi siete accorti che il precipuo interesse dei giornalisti (si fa per dire) si sia indirizzato sul “format Misiano”, dove era importante far sapere alle masse di che colore erano i calzini del giudice che aveva sentenziato sul “lodo Mondadori”, replicato oggi per far apparire i grillini ignoranti, ingenui, inadeguati, ecc. ecc., invece di fare conoscere agli elettori i 20 punti del programma che il M5S tiene fermi per qualsiasi possibile trattativa di governo.

Negli ultimi sondaggi sembra premiato l’atteggiamento di fermezza tenuto dal Movimento finora, che passa dal 25% dei consensi al 30%, diventando di gran lunga il primo partito.

A fronte di un attacco a reti TV ed edicole unificate, si aggiunge quello dei due più importanti partiti, PD e PDL, tutti convergenti nel dare addosso all’unica novità della politica italiana, coro a cui fortunatamente manca la pesante voce del Vaticano, impegnato a coprire scandali finanziari e di pedofilia, così diffusi in Santa Romana Chiesa, e ad eleggere un Papa con una certa credibilità.

Il vero miracolo di cui dobbiamo parlare è che un abbondante 30% di italiani si è sottratto alle balle raccontate dai media, e da parecchi anni si informa, discute, propone, vota in Rete, ha preso gusto a partecipare e ha visto in Grillo e nella sua organizzazione una speranza di vero cambiamento.

Questo è un fenomeno irreversibile. Il passaggio dalla passività di sudditi, alla cittadinanza politica attiva e partecipata con tutte le scelte fondamentali in mano alla base è un fenomeno rivoluzionario, che ricorda il PCI delle origini, fenomeno che durò pochissimi mesi, sostituito da una più comoda nomeklatura, inamovibile, che sceglieva dall’alto i nuovi dirigenti, metodo che portò il partito alla perdita di identità e all’autodistruzione.

Se si continuerà a mandare in Parlamento solo chi tra gli attivisti iscritti si autopropone sul territorio con il proprio curriculum e con le proprie proposte, si pretende che siano tutti incensurati, che dopo due legislature sono ineleggibili, e si impegnano a non prendere più di 5.000 euro al mese, il M5S avrà un grande futuro perché non ci sarà mai uno che sceglie i dirigenti dall’alto, e la maggioranza perbene appoggerà sicuramente questo nuovo metodo di far politica.

La “casta” ha il sacro terrore dei 20 punti principali del programma con cui è certa che sarebbe spazzata via, e vuole trattare, coinvolgere in trattative fumose, dividere il Movimento corrompendo dei singoli, screditare come fa l’Espresso con notizie inconsistenti, insomma usare ogni arma per annientarlo.

La vecchia politica, fatta di accordi sottobanco, spartizioni, inciuci, affari, lottizzazioni, dominio sui media, soldi del finanziamento pubblico a partiti e giornali, è morta ha portato al fallimento economico e morale, e con i morti o moribondi non si fanno accordi, ma si chiede agli italiani di voltare pagina e consegnare la maggioranza assoluta a chi già si muove su un’altra dimensione etica e di regole.

Siccome siamo già in campagna elettorale mi sembra utile riportare come conclusione il documento ufficiale del Movimento sui 20 punti da approvare subito in un governo di salute pubblica.

1 Reddito di cittadinanza

2 Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa

3 Legge anticorruzione

4 Informatizzazione e semplificazione dello Stato

5 Abolizione dei contributi pubblici ai partiti

6 Istituzione di un “politometro” per verificare arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni

7 Referendum propositivo e senza quorum

8 Referendum sulla permanenza nell’euro

9 Obbligo di discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese

10 Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti

11 Elezione diretta dei parlamentari alla Camera e al Senato

12 Massimo di due mandati elettivi

13 Legge sul conflitto di interessi

14 Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica

15 Abolizione dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali

16 Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza

17 Abolizione dell’IMU sulla prima casa

18 Non pignorabilità della prima casa

19 Eliminazione delle province

20 Abolizione di Equitalia

Paolo De Gregorio 


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