E a seguire il bonus bebè. Voilà!

par paolo
venerdì 24 ottobre 2014

Basta alibi, basta pregiudizi ideologici, basta riserve, se avete un briciolo di onestà intellettuale dovete riconoscere che il nostro primo ministro è l'uomo della provvidenza, il solo ed unico in grado di traghettare questo paese fuori dalle tremende secche in cui si è cacciato.

Giusto? Macché, sbagliato. Ma allora la vera domanda, tanto per fare il verso ad una nota martellante pubblicità, è: "Ma perché dobbiamo pagare per crederci?" Perché sia ben chiaro che questa storia fatta di annunci, promesse regolarmente disattese, spot, girandole di tweet, logorroiche comparsate televisive, non avrà un lieto fine e il conto da pagare, o prima o poi, statene certi, ci arriverà e rischia di essere salatissimo.

Però quello che trovo veramente sconcertante è che questo paese sembra del tutto incapace di trarre lezioni dal passato. Gli italiani sono un popolo privo di memoria storica, un popolo che vive in una dimensione temporale che non comprende né il passato da cui prendere spunto, né il futuro sul quale investire, lo sguardo è solo puntato sul presente e su quello che passa il convento al momento. I venti anni del grande illusionista di Arcore sono passati, lasciandosi dietro macerie istituzionali, decadedimento etico e morale, illegalità diffusa, corruzione dilagante, depauperamento culturale, una crisi economica senza precedenti e, dopo la "parentesi tecnica" di Monti servita per rifarsi un po' il trucco come quelle baldracche che devono offrirsi per il meretricio, e ci ritroviamo più sgangherati e frusti di prima. Come in un tragico gioco dell'oca siamo tornati di nuovo alla casella di partenza, alle prese con un altro grande mago dell'illusione, come tale è l'attuale premier. Insomma nel paese del Gattopardo tutto cambia perché nulla cambi.

Vi ricordate l'ICI con quel "vi tolgo l'Ici!" che fece vincere in extremis le elezioni al noto pregiudicato, poi è arrivata l'IMU, poi IUC, poi TASI e Dio solo sa cosa ancora verrà; e il milione di posti di lavoro ve li ricordate? (disoccupazione raddoppiata dal 2008 al 2011), le tre "i" (inglese, internet, impresa) finite tutte a ramengo con l'inglese sparito dall'insegnamento, internet senza banda larga come nel quarto mondo e le imprese che chiudono a raffica o delocalizzano all'estero. E i ristoranti pieni? Gli aerei dei vacanzieri strapieni? Insomma, una trangugiata, una abbuffata di cazzate pazzesche, inframezzate da vicende erotico esilaranti, che si sono affastellate una sull'altra fino a portarci ai punti in cui siamo.

Qualcuno ha fatto autocritica? Ma per l'amor di Dio, ma neanche a pensarci, ma siamo matti. Basta e avanza dire che la colpa è tutta dell'Euro e il gioco è fatto. Tutta colpa di quella "culona...", definiamola più elegantemente "signora non desiderabile", che si è intestardita sul rigore, che pretende che si mantenga ciò che si promette, che crede nella serietà e non nella facezie, che è una teutonica priva di un minimo senso dell'humor.

Ma veniamo al punto, ovvero il "bonus bebè", che segue a ruota i famosi "80 euro" che i replicanti del PD sbandierano ad ogni pié sospinto. Dopo il via libera della Ragioneria generale dello Stato, la cosidetta "bollinatura", la Legge di Stabilità (la ex Legge Finanziaria) passerà al vaglio del capo dello Stato per la ratifica. In essa è compreso questo bonus che verrà erogato ai neonati a partire dal 2015 per tutti i nuclei famigliari con reddito inferiore ai 90.000 euro lordi.

Avete capito bene, 90.000 euro lordi annui che al netto fanno (per i dipendenti ) all'incirca 50.000 euro.

Domanda n. 1: perché estendere la fascia cos in alto, chi vive con 4.000 euro al mese netti non può permettersi di mantenere un bebé? Perché non abbassare la fascia,per esempio ai 50.000 euro e magari raddoppiare il bonus? Forse perché abbassando la soglia, più giù si va e più è alta la platea degli aventi diritto (veri o fasulli che siano)? E se nascono due o più gemelli?

Domanda n.2 : visto che in questa fascia di reddito, ovvero al di sotto dei 90.000 euro, c'è il 98% dell'evasione e dell'elusione fiscale nazionale, chi garantisce il reale diritto del percettore? Non c'è il rischio di una imponente ingiustizia sociale? Ricordo che ai miei tempi universitari c'era chi, figlio di commercianti o professionisti dai redditi alquanto aleatori, percepiva il sussidio e magari poi ci comprava l'anello per la fidanzata. Al sottoscritto venne negato perché figlio di un dipendente con reddito certificato e ho dovuto fare il pendolare, dormendo sui treni dopo una notte di studi. Così andava e, evidentemente, così continua ad andare visto che il "contrasto all'evasione fiscale" è stato lo spot più gettonato ma regoalarmente disatteso da sempre e da tutti, Matteo compreso.

Domanda n. 3: ma nel Jobs Act non c'era il finanziamento dei famosi "mille asili nido in mille giorni", gratuiti sulla base del quoziente famigliare? Insomma che fine hanno fatto le politiche di sostegno alla famiglia?

Ma evidentemente, come da prassi italica consolidata, alla programmazione strutturale, alla cultura dei diritti e delle politiche famigliari, si preferisce la politica dell'annuncio, della sparata che fa presa immediata sull'immaginario collettivo. Ma le "donne" di Renzi, quelle mamme che lui disse a marzo "valgono il doppio", con tipica ruffianeria di stampo cattolico, perché dovrebbero avvalersi di questa elemosina quando nello stesso tempo lo stato sociale subisce tagli pesantissimi? E' sulla base di questo spot che le donne dovrebbero fare più figli, il cui futuro è più incerto e cupo della nebulosa di Orione? Evidentemente Renzi pensa che le donne siano tutte come quelle della sua cerchia di ingrifate che fanno selfie a suo comando.

Quindi, concludendo, cambia il soggetto politico ma la solfa è sempre la stessa. Con una mano ti do, senza peraltro dire come e dove trovo le risorse, e con l'altra ti tolgo e sappiamo benissimo come. Qualcuno dirà "meglio l'uovo oggi che la gallina domani", con quel fatalismo disarmante che è l'anticamera dell'irrazionale, ma è la disperazione di chi non sa più a che santo votarsi. Perché le alternative, parliamoci chiaro, sono o il ritorno al vecchio illusionista compulsivo, o il salto nel buio con il comico genovese predicatore, oppure tenerci stretto il buon Matteo, sperando di sopravvivere alle sue chiacchere e ai suoi effetti speciali.

Ma io intanto continuo a pensare che il botto, quando verrà, perché statene certi che verrà, sarà di quelli difficili da rimediare.

 

Foto: Palazzo Chigi/Flickr


Leggi l'articolo completo e i commenti