USA, la riforma sanitaria passa alla Camera: grande soddisfazione ma si teme per il Senato

par Francesco Rossolini
domenica 8 novembre 2009

 

La sofferta ma necessaria Riforma Sanitaria, osteggiata apertamente dai Repubblicani, è passata sabato notte alla Camera con 220 voti a favore e 215 contrari.

La soddisfazione del Presidente Obama è grande per questa rilevante vittoria politica ed il sogno democratico di una sanità più equa inizia a farsi realtà. Rimane però la difficile prova del Senato dove l’approvazione della Riforma non è scontata.

La sanità USA è attualmente affidata al sistema delle Compagnie Assicurative Private, in sostanza per i cittadini USA più facoltosi si tratta di un buon sistema dato che possono permettersi le costose polizze ad alta copertura, mentre per la classe media il sistema è già meno efficiente dato che i datori di lavoro solitamente cercano di offrire delle polizze economiche e quindi non particolarmente complete. I datori di lavoro attualmente possono anche non pagare alcuna copertura sanitaria ai propri dipendenti. Ci sono poi quelle decine di milioni di americani, ufficialmente 40 milioni, che non dispongono di nessun genere di copertura sanitaria. Cosa francamente inaccettabile per una grande democrazia come quella americana.

Raffrontando il sistema sanitario USA con quello italiano, ad esempio, risulta lampante come l’Italia da questo punto di vista surclassi per civiltà nel welfare state la prima potenza mondiale.

La riforma Obama appena approvata, anche se solo alla Camera, prevede appunto la copertura per chi non può permettersi una costosa assicurazione, inoltre limita lo strapotere delle assicurazioni impedendo loro di aumentare i premi con l’avanzare dell’età, oppure di rifiutarsi di coprire una data patologia poiché definita pregressa alla stipula della polizza. Cosa a dir poco inquietante.  Inoltre la Riforma prevede l’obbligatorietà della stipula di polizze adeguate da parte dei datori di lavoro per tutti i dipendenti ed introduce la “public option”, ovvero la possibilità di scegliere liberamente di optare per il piano di copertura pubblica.

Ora non resta che attendere il voto del Senato, il Mondo vedrà allora se il buon senso prevarrà sugli enormi interessi economici dei giganti della Sanità Privata


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