Uno scudo di cui essere orgogliosi

par Massimo Famularo
sabato 2 gennaio 2010

Lo scudo rivendicato come un successo da tremonti è in realtà, come tutti i condoni, una resa nei confronti degli evasori.


Con toni trionfalistici il ministro del Tesoro ha annunciato il rimpatrio di 95 miliardi di euro pari al sei percento del PIL. Specifica che di questi il « 98% è fatto da rimpatri effettivi in Italia» (il 2% restante che cos’è, aria fritta? Se le percentuali fossero state invertite avrebbero aggiunto questa specifica? Lasciamo perdere). Testualmente leggiamo: «Sono numeri che marcano uno straordinario successo, segno di forza della nostra economia e di fiducia nell’Italia».
 
Disperdendo i fumi di capodanno e gli effetti dello spumante per i brindisi vogliamo accendere il cervello e fare qualche considerazione di buon senso? Intanto l’importo che entrerà nelle casse dello stato è pari al 5% di questi 95 miliardi, quindi sono 4,75 miliardi, di cui 3,7 già impegnati in finanziaria (sarebbe interessante vedere come, ma lasciamo perdere anche questo). Un successo?
 
Tralasciando il modo con cui questi soldi sono stati “guadagnati” da chi li ha portati all’estero, possiamo immaginare che quanto meno siano sfuggiti alla tassazione in passato. Facciamo due conti a spanne, non possiamo sapere quando questi soldi sono usciti dall’Italia, sappiamo però che «negli ultimi vent’anni l’aliquota marginale massima in Italia è passata da oltre il 70% al 43%» (Fonte:Lavoce.info). Possiamo dire, arrotondando ad un 40%, che almeno 38 miliardi di euro sono stati evasi sui 95 che rientrano.
 
Ci sono quindi due messaggi:
· Lo stato, che non è riuscito ad incassare 38 miliardi di tasse, consente a chi ha evaso di mettersi in regola pagandone solo 4,7
· I cittadini onesti, che le tasse le pagano per intero e senza sconti sono degli imbecilli: evadere in Italia è conveniente perché prima o poi puoi metterti in regola con pochi spiccioli.
 
Qualcuno potrebbe sostenere che gli evasori hanno esportato il denaro prima di questo governo e che Tremonti ha avuto il merito di riportare in casa 4,7 miliardi, che sono pochi rispetto agli almeno 38 evasi, ma sono meglio di niente. Gli si potrebbe rispondere che allora bisognerebbe, più che di successo, parlare di mediocre rimedio alla incapacità di far pagare le tasse che include un pericoloso incentivo per il futuro.
 
Lo scudo ha consentito a chi ha commesso dei reati di scontare una frazione minima della pena: vi sembra che lo stato ne esca vittorioso, oppure che abbia semplicemente calato le braghe riconoscendo che non è capace di trovare e punire chi è colpevole?

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