Troppa attesa per la ripresa

par Luca Scozia
mercoledì 16 settembre 2009

Fino a quando saliranno i mercati, sarà passata la bufera. Gli unici a sperarlo sono i banchieri mondiali, che incapaci di dare regole serie alla Borsa continuano a nascondre la testa sotto la sabbia. Invano il Presidente Obama ha tentato di dare regole che normalizzassero i flussi di scambio dei mercati telematici americani e di tutto il mondo. Il tentativo è tragicamente fallito perchè questa ripresa appare finta ed irreale, non legata ad una effetiva ripresa economica. Non ci può essere una svolta economica senza una rivalutazione del comparto obbligazionario, che appare inchiodato a tassi irreali. Il secondo problema sono gli scambi azionari troppo bassi.


Infatti i grandi compratori (i fondi pensione) in queste fasi di mercato tendono ad accumulare azioni, il che non si verifica oggi. Il mondo economico è stato diviso in due parti: la Cina, locomotiva produttrice del mondo, e l’America, consumarice dei beni per eccellenza. Tuttavia il mercato non può più accettare una divisione in compartimenti stagni, si devono introdurre regole che non consentano la diffusione di prodotti borsistici complicati. Gli attuali apparenti profitti delle banche appaiono drogati dagli interventi erogati dagli Stati nazionali.

La lezione non sembra essere stata compresa dalle banche, che continuano ad utilizzare l’eccesso di leva, disponendo di capitali troppo esigui per il numero dei prodotti venduti. Per evitare un nuovo crollo anche i consumatori devono avere la capacità di ritornare ad una sana economia del consumo, non drogata dal prestito facile o dal miraggio "Mi compro tutto, tanto è a tasso zero". Nella prossima settimana si gioca una partita troppa importante; quella di chiedere a gran voce trasparenza e regole, grazie alle quali si può tentare di salvare una economia, che troppo frettolosamente è stata considerata già in ripresa.


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