Segreto di Stato: i rifiuti e la sicurezza nazionale

par RobertaLemma
martedì 17 novembre 2009

Il 1° Maggio 2008 in Italia è entrato in vigore il Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) che allarga il campo d’applicazione del segreto di Stato, in nome della tutela della sicurezza nazionale, ad una lunga serie di infrastrutture critiche tra le quali “gli impianti civili per produzione di energia”. Questo significa che i siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori sono coperti da segreto di Stato. Segreto che si estende anche agli iter autorizzativi, di monitoraggio, di costruzione e della logistica di tutta la filiera quindi anche delle discariche. Dpcm: “nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento” e le amministrazioni “non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione”. Di fatto vengono poste sotto il segreto di Stato anche le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti e le attività attinenti alle materie di riferimento. In altre parole un vero e proprio divieto di divulgazione, in quanto chiunque dovesse rendere noto, per esempio, l’esistenza di una discarica di scorie nucleari nel proprio comune, rischierebbe fino a cinque anni di reclusione (art. 261 del Codice penale: rivelazione di segreti di Stato).

Chiunque riveli taluna delle notizie di carattere segreto indicate nell’articolo 256 è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni. Art. 256 del Codice Penale:Procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato
Chiunque si procura notizie che, nell’interesse della sicurezza dello Stato o, comunque, nell’interesse politico, interno o internazionale, dello Stato, debbono rimanere segrete è punito con la reclusione da tre a dieci anni). Naturalmente eviteranno di punire penalmente possibili reporter di professione o reporter civili, non gli conviene tirare troppo la corda ma fatto sta, che hanno reso le aree off-limits, ecco a cosa è servito e come hanno inteso la militarizzazione. Questo Dpcm contrasta significatamente con la direttiva n. 2003/4/CE adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea in data 28 Gennaio 2003 che disciplina l’accesso del pubblico all’informazione ambientale. Ma in pratica, questo Dpcm cosa significa? Significa che chiunque tenti di appropriarsi di informazioni inerenti alla gestione delle discariche e le divulghi è penalmente perseguibile. Significa che i comitati civici non possono ricercare notizie o informazioni relative alla gestione della discarica, significa che le amministrazioni locali non hanno né l’autorizzazione, né il potere di richiedere informazioni o documenti inerenti alla gestione delle discariche. Ma tutto ciò fa pensare a ben altro, visto il discorso nucleare e l’esigenza e la volontà politica di riutilizzarlo in Italia e considerando che nel Dpcm è stato incluso anche il discorso scorie nucleari, lascia pensare che nelle normali discariche potrebbero, nell’assoluto segreto, venir sversate scorie nucleari.
 
Il tutto senza dover informare amministrazioni e cittadini. A cosa servono quindi, e qui la domanda sorge spontanea, le interrogazioni parlamentari, i ricorsi, gli esposti e le denunce? A niente, perchè su tutto vige il segreto di Stato. Su tutto vige una commissione ministeriale tecnica che non deve dar conto a nessuno del suo operato. Sulla base di ciò, di questo Dpcm si deve discutere e programmare o avanzare proposte, sempre cè né siano. Non esistono precedenti storici o giuridici in questo senso, non esistono sentenze della Cassazione, niente su cui appigliarsi, non è mai accaduto venisse posto il segreto di Stato su servizi pubblici quali la gestione dei rifiuti. Solo i servizi segreti avranno accesso alle notizie, ai dati, ai resoconti e documenti inerenti la gestione delle discariche più discusse, neanche alle ASL e a Vigili del fuoco sarà concesso per alcun motivo di entrare in contatto con questi impianti che saranno gestiti direttamente dallo Stato attraverso agenzie e funzionari preposti. Anche tutta la documentazione sulle navi dei veleni è stata posta sotto il segreto di Stato. I cittadini e le amministrazioni locali tagliati fuori dai giochi.

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