Se AgoraVox diventa monotematico. Un appello a voi lettori

par Redazione
mercoledì 16 dicembre 2009

di Francesco Raiola e Francesco Piccinini

Quello che è successo al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Milano è stato un gesto insensato, come abbiamo potuto leggere ovunque, anche qui su AgoraVox Italia. Un gesto che è rimbalzato sugli schermi e sulle pagine di tutto il mondo, un secondo dopo che è successo. “La Sacra Sindone al vivo: viva e sanguinolenta” come ha scritto in un bellissmo pezzo Marco Belpoliti, una Sacra Sindone che ha colpito l’immaginario di tutti.
 
“Un evento importante, nel senso che sono pochi gli attentati, le aggressioni contro i primi ministri o i capi di stato in Europa occidentale in questi ultimi anni; un evento importante che è stato subito mostrato alla televisione, quindi il potere dell’immagine è molto forte. Il viso insanguinato del Presidente del Consiglio ha stupito non solo gli italiani, ma anche tutta l’opinione occidentale”, ci ha ricordato in maniera chiara lo storico e sociologo Marc Lazar: un evento che è stato subito mostrato alla tv, dimostrando ancora una volta la potenza dell’immagine televisiva, ma soprattutto un evento che “ha stupito (...) tutta l’opinione pubblica mondiale”.
 
Questo articolo, però, non vuole essere l’ennesima interpretazione di quello che è successo due giorni fa a Milano, non vuole esserne l’esegesi, anzi, vuole essere il contrario. Vuole essere un appello almeno a voi che leggete e scrivete su AgoraVox Italia.
 
Tutti coloro che amano la riflessione e il mestiere dello scrivere hanno avuto l’impulso di scriverne, appunto, di rendere a chi ci legge la propria interpretazione dei fatti. AgoraVox nasce per questo e serve a questo, ma con queste righe vi chiediamo una cosa. Vi chiediamo di attuare quella che è l’anima profonda che AgoraVox vuole avere, ovvero uno sguardo alernativo sul mondo, ma anche uno sguardo su un mondo alternativo. Con ciò non significa che non possiamo stare sull’attualità, anzi, spesso abbiamo dimostrato di arrivarci per primi e altre volte di trattare argomenti mainstream (con tutto quello che questo termine si porta dietro) con maggiore precisione dei cosidetti “pezzi da novanta” dell’informazione. La nostra è una piazza, libera che, a maggior ragione in momenti come questi, in cui si cerca di porre dei limiti eccessivi e assurdi alla libertà d’espressione sul web, deve essere viva e compatta (ieri Luca Sofri parlando dell’editoriale di Stella sul Corriere della Sera diceva che “Stella è oggi – con rispetto parlando – come mio nonno che entrasse in una discoteca negli anni Ottanta e ne uscisse convinto di essere entrato all’inferno e che il mondo stesse per finire”, sebbene la sua analisi complessiva sia meno tranchant di questa metafora).
 
Però, vi chiediamo uno sforzo, quello di capire che non è possibile fare numeri monotematici del nostro (e quando dico nostro, intendo di tutti) giornale; vi chiediamo uno sforzo di lettura del backoffice prima di inviare pezzi. Vi chiediamo di fare un passo indietro, quello che per l’enorme democraticità di AgoraVox Italia, non possiamo fare noi che abbiamo redatto questo pezzo, che non abbiamo potere di veto, se non come chiunque di voi (un nostro voto, vale come uno vostro, ma non ci sarebbe neanche bisogno di chiarirlo). Vi chiediamo di contribuire così, o almeno non arrabbiandovi troppo, se qualche pezzo non va in pagina. Vogliamo che AgoraVox possa parlare di tutto, vogliamo che possa parlare a tutti. Il che non vuol dire non contribuire ad AgoraVox Italia, anzi, gli spunti e le notizie che abbiamo ricavato grazie a voi in questo anno e tre mesi ci sono stati utilissimi, come speriamo lo siano stati per voi, ma farlo in una maniera utile a tutti.
 
Sappiamo, ne abbiamo la certezza, che ci capirete.
 
Grazie

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