Scelti i nuovi vertici UE. Bocciato D’Alema, entra la Ashton

par Francesco Rossolini
venerdì 20 novembre 2009

La sofferta genesi del trattato di Lisbona poterà ad una nuova UE il 1 dicembre 2009, data di entrata in vigore del trattato, e nel frattempo sono stati individuati, politicamente e non ancora formalmente, il nuovo Presidente UE e il nuovo ministro degli Esteri.

L’introduzione di tali figure dovrebbe coincidere con un nuovo assetto Europeo, volto ad accentuare i poteri dell’Unione su quelli dei singoli stati membri, almeno in certi settori come appunto gli affari esteri. Ciò dovrebbe coincidere con un rafforzamento nettissimo del peso della UE a livello internazionale.

Fatta questa dovuta premesse lascia perplessi la scelta di chi dovrà occupare queste nuove posizioni apicali. Secondo molti osservatori scelta di basso profilo e fin troppo politicamente corretta. Herman Van Rompuy alla presidenza e Catherine Ashton agli esteri. Nomi che diranno ben poco alla stragrande maggioranza dei cittadini dei 27 paesi membri dell’Unione. 

La scelta, seppur ricaduta su persone rispettabilissime, colte e dall’ottimo curriculum, appare comunque sottotono, manca quel carisma e quella rilevanza internazionale che ci si sarebbe potuti aspettare.

Non è per campanilismo o per simpatie politiche, che tra l’altro non mi appartengono, ma Massimo D’Alema, intellettuale di chiara fama, avrebbe sicuramente destato più consensi e partecipazione al posto della Ashton, in verità semisconosciuta anche in patria.

Comunque non possiamo che accettare le decisioni prese, sostenute con forza dal blocco Socialista, anche se rimane l’incertezza se per l’ennesima volta la UE non abbia sprecato un’occasione per divenire adulta. 


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