Rai rifiuta l’offerta di Sky. Cosa impedisce ancora il decoder unico?

par Alex Buaiscia
venerdì 31 luglio 2009

Da domani Raisat non sarà più sulla piattaforma Sky. La Rai ha rifiutato l’offerta di 350 milioni di euro in sette anni offerta dai canali satellitari, che però, nel rinnovo del contratto, prevedeva l’obbligo, prima non previsto, di portare tutti i canali Rai, anche quelli in visione libera, su Sky stessa, con o senza esclusiva. Insomma, un inglobamento.

La Rai ha rifiutato e ora si trasferirà sul digitale terrestre. Ma i canali liberi Rai restano visibili su Sky. Insomma, la Rai sembra abbia perso da una parte la possibilità di 50 milioni di euro di guadagno annui, dall’altra parte non ha ceduto i suoi diritti a Murdoch.

Ma non è il solo problema. Ormai i decoder sono tanti. Dov’è finito il decoder unico di cui si parlava tanti anni fa? La proposta era partita al tempo di Stream e Tele+. In seguito una leggina aveva abrogato l’obbligo di decoder unico, e il progetto è stato abbandonato per un po’. Poi è nata Sky, e da lì la lotta contro Mediaset per la conquista degli ascoltatori. Che infatti ha lanciato, tramite vie dirette o indirette, attraverso i governi il digitale terrestre.

Adiconsum, nel 2004 aveva denunciato Sky per opporsi al decoder unico. Il decoder del digitale terrestre potrebbe in linea potenziale ospitare diverse bande, ma Sky utilizza una cifratura, chamata NDS, che è incompatibile e che non è in visione di sostituire. Inizialmente usufruiva del compatibile SECA, ma poi ha iniziato a mandare agli abbonati i nuovi decoder. NDS, tuttavia, è l’unico sistema sperimentato da Sky che ha permesso di eliminare il fenomeno delle "carte pirata". Un ritorno a standard meno sicuri non farebbe parte dell’economia dell’azienda.

Adiconsum ricordava come la legge 79/1999 sul decoder unico imponeva che "i decodificatori devono consentire la fruibilità delle diverse offerte di programmi digitali con accesso condizionato e la ricezione dei programmi radiotelevisivi digitali in chiaro mediante l’utilizzo di un unico apparato".

In tanti hanno acquistato i decoder non dedicati esclusivamente alla ricezione dei programmi SKY, sostenendone i costi, perché garantiti dalla legislazione che prevedeva una compatibilità delle trasmissioni anche in futuro. Ma - spiega Adiconsum - "appare evidente che i ricevitori di SKY alla stato attuale non rispettano la legge del decoder unico" poiché per ricevere tutti i programmi non è possibile utilizzare un unico apparato.

Poi però la legge è stata abrogata, a causa dei vari interessi economici. Resta da appurare se un decoder unico sia una realtà realizzabile. In verità gli standard sono troppo diversi per concentrarli in un apparecchio così piccolo. Intanto arriva una novità: Telecom Italia, Fastweb e Wind offriranno un decoder con standard unico per i tre operatori, con offerta di programmi dal digitale terrestre e dal satellitare.

E se loro l’hanno fatto, cosa impedisce agli altri di mettersi d’accordo? La lotta tra Berlusconi e Murdoch?

E perché la Rai ha rifiutato l’offerta di Sky senza offrire una controproposta o almeno un dialogo? Che abbia voluto cercare una scusa per indebolirsi ulteriormente?


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