Porta a Porta su Brenda: sciacallaggio mediatico

par Paolo Cufino
martedì 24 novembre 2009

Vespa = Sherlock Holmes

Per quanto possa sembrare inverosimile, durante la serata di lunedì nella trasmissione del solerte Bruno Vespa è ricomparso “il plastico”. Tranquilli non era quello della casetta di Cogne. No, questa volta si trattava di un modellino raffigurante il tugurio nel quale viveva la povera trans Brenda morta in misteriose circostanze, qualche giorno fa.
 
Misteriose per noi comuni mortali, ma non per la teoria che il prono amico di Berlusconi ha cercato di accreditare attraverso la testimonianza di un’altra transessuale ospite della trasmissione la quale ci ha spiegato che la morte della sua compagna altro non è che un banale incidente domestico cui la defunta non ha saputo porre riparo trovandosi in un totale stato di ubriachezza.
 
Quindi la smettano di indagare polizia e magistrati perché altri pezzi da novanta che andando per trans possano incappare nelle stesse disavventure del povero Marrazzo non ce ne sono. Il caso è risolto grazie a Vespa nella cui trasmissione non si fanno più i processi come usava fino a qualche tempo fa, ma addirittura le indagini.
 
Dopo pochi minuti dall’inizio si è capito che il vero scopo di questo grande giornalista, famoso per la sua obiettività, era quello di gettare sull’ex presidente della regione e possibilmente sulla coalizione di cui costui ha fatto parte, un supplemento di fango. A questa bisogna dava una mano l’altra grande penna della stampa italiana che risponde al nome di Maurizio Belpietro.
 
Il colmo è stato raggiunto quando, visto che la testimone parlava a ruota libera e non diceva quello che il nostro amabile conduttore voleva udire, egli gli ha chiesto esplicitamente se era vero che la Brenda le avesse mostrato 30.000 euro che potevano provenire da Marrazzo e gliene avesse regalati 500.

China, così si chiama l’interrogata, ha naturalmente risposto di sì suscitando l’ipocrita costernazione del conduttore che più di una volta mentre tentava, ovemai ce ne fosse stato bisogno, d’infangare ulteriormente il nome di Marrazzo, si diceva suo estimatore e amico.
 
Io non so se quanto dice questa trans sia vero o no, ma resta il fatto che le sue affermazioni, anche quelle riguardanti il computer portatile, sono totalmente difformi da quanto hanno asserito le altre transgender che frequentavano la povera Brenda. Certo se fosse vero quanto sostiene questa China, lo spropositato compenso di 30.000 euro per una prestazione sessuale aprirebbe altri scenari, tanto più se si considera che la vittima viveva in un tugurio e all’apparenza non navigava certamente nell’oro.
 
Proprio per tutti questi interrogativi ai quali al momento non si possono fornire risposte certe e ad evitare inutili polveroni, i processi e le relative indagini bisognerebbe lasciarli fare ai magistrati, ma visto che il buon Vespa viene pagato con i nostri soldi (lo dice il Berlusca di Santoro) e che ci tiene tanto a fare l’investigatore ci faccia una trasmissione con il plastico di Palazzo Grazioli con un modellino del lettone di Putin e chiami la D’Addario a descriverci i movimenti fatti, da lei e dal premier, all’interno della stanza oppure chiami la Noemi Letizia a mostrarci come e dove lei e “papi” cantavano le canzoni.della colonna sonora di scugnizzi e in quale maniera la ragazza consolasse il premier.
 
Certamente questo invito sarà disatteso. Cosa volete aspettarvi da un individuo che mentre il parlamento approva con l’ennesimo voto di fiducia la privatizzazione dell’acqua organizza una trasmissione sulle code dei cani?

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