Polverini: una sindacalista per Presidente

par Elisa Lai
giovedì 17 dicembre 2009

Renata Polverini, segretario generale dell’Ugl, è la candidata del Pdl per la Presidenza della Regione Lazio. Le elezioni avranno luogo a Marzo.

E’ ufficiale: la candidatura Pdl alla successione di Piero Marrazzo sarà una donna. E non una delle donne che Veronica Lario definì "ciarpame senza pudore", ma una con un’egregia carriera politica alle spalle. Sul suo curriculum, un primato politico tutto rosa: è la prima donna a capo di un sindacato, l’Unione Generale dei Lavoratori (UGL), ex Cisnal, vicina al Movimento Sociale Italiano, prima, e ad Alleanza Nazionale, poi.
 
"Sono molto contenta," sono state le parole di Renata Polverini, poco dopo la sua candidatura officiale, "adesso mettiamoci subito al lavoro per recuperare il tempo perso. Dobbiamo preparare un programma dettagliato. C’è tanto da fare". 
 
L’Ufficio di presidenza del Pdl, che durante la riunione di ieri a Palazzo Grazioli ha anche ufficializzato le candidature di Roberto Formigoni (Lombardia), Sandro Biasotti (Liguria) e Giuseppe Scopelliti (Calabria), ha sottolineato "la necessità che la democrazia in Italia possa avvalersi di un patto democratico tra le maggiori forze politiche che segni chiaramente i confini della normale dialettica politica, pur a volte anche aspra, e apra una stagione nuova in cui una legittimazione reciproca tra le forze politiche conduca ad un abbandono di ogni scorciatoia giudiziaria, premessa indispensabile per una stagione di riforme costituzionali da lungo tempo attese, da quella della giustizia a quella della forma di governo".
 
Al di là delle solite frecciate alla giustizia, la scelta della Polverini sembra un passo avanti verso una dialettica politica meno litigiosa: apprezzata e rispettata da maggioranza e opposizione, anche da quella "eversiva" (per usare le parole dei Giovani del Pdl di Treviso) dell’Italia dei Valori, la Polverini ha partecipato attivamente a diverse lotte per i diritti dei lavoratori, andando quando necessario anche contro il governo Berlusconi, a partire dalla ferma richiesta di maggiore sicurezza sul lavoro per ridurre le morti bianche, per arrivare all’opposizione alla proposta di Brunetta di mandare le donne in pensione a 65 anni e alla richiesta di un maggiore appoggio finanziario alle famiglie numerose da parte dello Stato.
 
A Palazzo Grazioli, dunque, la torta delle Regioni italiane è stata spartita tra i diversi partiti presenti nel governo. Alla Lega Nord spetteranno le candidature del Veneto e del Piemonte.
 
La risposta del Pd è prevista per questo giovedì: tra i nomi che Pierluigi Bersani potrebbe indicare, quelli di Enrico Gasbarra e Nicola Zingaretti.

Leggi l'articolo completo e i commenti