Perché Pd e Pdl non sono mai nati: sia Ds e Margherita che FI e An, non si sono mai uniti
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sabato 28 novembre 2009
Elezioni politiche del 9 e 10 aprile 2006.
Per Berlusconi Presidente: Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord, UDC, Nuovo PSI, Democrazia Cristiana per le Autonomie, Alternativa Sociale, Fiamma Tricolore, Fipu - Pensionati Uniti, No Euro, Sos Italia, Ambienta - Lista Ecologisti Democratici, PLI.
Per Prodi Presidente: L’Ulivo (DS e Margherita), Rifondazione Comunista, La Rosa nel Pugno, Comunisti Italiani, Verdi per la Pace, Italia dei Valori, Udeur, SVP, I socialisti, Partito Pensionati, Liga Fronte Veneto, Codacons Lista Consumatori, Lega per l’Autonomia Alleanza Lombarda.
Elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008.
Per Berlusconi Presidente: Popolo della Libertà, Lega Nord, Movimento per l’Autonomia.
Per Veltroni Presidente: Partito Democratico, Italia dei Valori, SVP, Autonomia Libertà Democrazia.
Cosa è successo in questi due anni? I partiti delle due coalizioni sono passati da 13 a 4.
Per Berlusconi Presidente: Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord, UDC, Nuovo PSI, Democrazia Cristiana per le Autonomie, Alternativa Sociale, Fiamma Tricolore, Fipu - Pensionati Uniti, No Euro, Sos Italia, Ambienta - Lista Ecologisti Democratici, PLI.
Per Prodi Presidente: L’Ulivo (DS e Margherita), Rifondazione Comunista, La Rosa nel Pugno, Comunisti Italiani, Verdi per la Pace, Italia dei Valori, Udeur, SVP, I socialisti, Partito Pensionati, Liga Fronte Veneto, Codacons Lista Consumatori, Lega per l’Autonomia Alleanza Lombarda.
Elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008.
Per Berlusconi Presidente: Popolo della Libertà, Lega Nord, Movimento per l’Autonomia.
Per Veltroni Presidente: Partito Democratico, Italia dei Valori, SVP, Autonomia Libertà Democrazia.
Cosa è successo in questi due anni? I partiti delle due coalizioni sono passati da 13 a 4.
Due grosse coalizioni si sono, anzi si sarebbero dovute trasformare in due partiti principali, con due soli leader. Piccole alleanze con pochi alleati, disposti più a sottoscrivere che ad imporre.
Non è successo nulla del genere: l’Italia forse è l’unico Paese contro i principi basilari della natura, le cose nascono già vecchie.
I partiti nascono vecchi: per quanto possano cambiare i simboli, le bandiere e le etichette, non muoiono mai i berlusconiani, i finiani, i bossiani, i prodiani, i d’alemiani, i veltroniani, i bersaniani, i franceschiniani. Figli di politici che ogni giorno nascono e come unica ambizione hanno seguire le orme del capo, con l’obbligo di non provarci nemmeno a scavalcarle.
In Italia esistono le correnti, non i partiti o le idee: esistono quei 4 -5 maestrini che dettano, e quei 10-15 allievi che si attengono crupolosamente al dettato.
Ed è per questo stesso principio che l’Italia non cambierà mai. Non sono mai nati e non nasceranno mai partiti nuovi, partiti unici o strettamente essenziali.
La cosa assurda è che i nostri politici quando si propongono di cambiare l’Italia in campagna elettorale, con idee, proposte e partiti nuovi, non possono mai dare le colpe agli sciagurati del passato, perchè il passato sono loro.
Ci sono solo pochi nomi, che si riciclano da 15-20 anni.
Non dovremmo mai dimenticare, ad esempio, il nome del Presidente del Consiglio eletto il 21 ottobre 1998, il primo ed unico esponente del Partito Comunista Italiano. E’ lo stesso nome che fino alla settimana scorsa si proponeva come Ministro degli Esteri UE: Massimo D’Alema.
Avevo 9 anni la prima volta che fu eletto Presidente del Consiglio, ora ne ho 24: Silvio Berlusconi.
Il Vicepresidente del Consiglio e Ministro dei Beni Culturali e Ambientali del primo Governo Prodi del 1996, si è proposto l’anno scorso come Presidente del Consiglio: Walter Veltroni.
Nel 1983, la prima volta che venne eletto alla Camera dei Deputati, molti di noi non erano ancora nati: Gianfranco Fini.
Senza scherzare potremmo continuare all’infinito.
Quando penso a questi qui mi viene in mente una bellissima frase di Mark Twain: "La vita sarebbe infinitamente più felice. Se solo potessimo nascere già ottantenni, e gradualmente diventare diciottenni".
Quelli della mia generazione sono cresciuti con i loro nomi, potrebbero chiamarli zii, o nonni. Paradossalmente per avere un po’ di credibilità si vengono a creare dei casi limite come quello di Silvio Berlusconi, che se propone qualcosa di nuovo, soprattutto ai giovani, deve prima ricordarsi di tingersi il parrucchino ogni mese, altrimenti non viene creduto.
E poi comuque i politici nostrani dovrebbero stare attenti a pronunciare verbi come: cambiare, nascere, rivoluzionare, proporre, credere, rimediare. Dovrebbero essere dei verbi banditi dalla dialettica politica: ogni volta che qualche politico pronuncia un verbo del genere dovrebbe essere multato, dovrebbe essere un reato.
Ma chi c’ha mai creduto in questa favola del Partito Unico.
Fini non sosterrebbe mai Berlusconi fondamentalmente, nel momento stesso che decide di appoggiarlo, lo fa presupponendo e sperando di dover rimpiazzare l più presto il vecchietto. Difficilmente Bocchino si complimenterebbe o sarebbe d’accordo con Cosentino, ad esempio. Così come per D’Alema, che in silenzio ha atteso il suo turno, imponendo Bersani, dopo aver finto di subire Veltroni e Franceschini.
Ogni volta che avrebbero dovuto preoccuparsi di dimostrare e di condividere un po’ di idee, erano sempre occupati a come spartirsi le poltrone, per paura di cedere troppo agli alleati-avversari.
Lì vedete, sono ancora lì Forza Italia, AN, DS e Margherita.
PD e PDL non sono mai nati.
Mai.
E se un giorno qualcuno di loro, come Francesco Rutelli, uscisse allo scoperto ed avesse le palle di dirlo, non credetegli più di tanto: mica è un uscita di scena, è solo un modo come un altro per sponsorizzare il prossimo partito.