ONU: dall’assennata ragionevolezza al delirio totale
par Francesco Rossolini
giovedì 24 settembre 2009
L’Assemblea delle Nazioni Unite è stata caratterizzata da posizioni generalmente miti e assennate. In linea generale i Paesi Occidentali hanno mantenuto una posizione vicina a quella del Presidente USA.
Obama ha ribadito la sua visione di un mondo migliore, senza armi nucleari (o meglio con meno armi nucleari), dove ci siano più cooperazione e meno interventi armati. Si è sforzato anche di riproporre la volontà della nuova amministrazione USA di fare ogni sforzo per trovare una soluzione condivisa e duratura alla questione MedioOrientale.
In una difficile fase di crisi economica, anche se dovremmo essere nella fase finale della stessa, i grandi della Terra sembrano realmente disposti a dar vita ad un mondo migliore. Un Mondo con meno conflitti, più equo e più attento all’ambiente.
Dunque, almeno negli intenti, le posizione di molti dei preseti alle Nazioni Unite sono apparse confortanti e comunque assennate.
Non sono mancati però i colpi di scena realizzati ad arte. Il protagonista in negativo dell’assemblea è stato Gheddafi che non si è risparmiato nell’attaccare tutto e tutti. Gheddafi ha ribadito la sua convinzione che nessuna Nazione o organo sovranazionale abbia il diritto di intervenire in uno Stato terzo, neppure ove insorga una dittatura. Posizione a dir poco antitetica rispetto agli obiettivi dell’ONU e di difficile condivisione. Ci sono condizione estreme come genocidi, pulizie etniche e mutilazioni di massa dove è un dovere intervenire immediatamente per salvare più vite umane possibili.
L’intervento di Gheddafi è apparso come una lungaggine spesso senza senso con svariati luoghi comuni destinati, negli intenti del Colonnello, ad ottenere consenso nei Paesi Sottosviluppati. Gheddafi ha usato parole di stima e amicizia solo verso Obama, per aver cambiato la politica estera USA, e verso l’Italia, probabilmente per averlo coperto di aiuti (risarcimenti di guerra concessi da Berlusconi).
Quindi dalla poca ragionevolezza di Gheddafi si è passati al delirio di Ahmadinejad, il rieletto presidente iraniano. Come di consueto ha negato lo sterminio degli Ebrei ed ha anzi ribadito la necessità di sterminare la minaccia ebraica. Ha poi affermato che le elezioni presidenziali in Iran sono state assolutamente regolari. Sul perché milioni di Iraniani continuino a protestare contro i gravi brogli elettorali fatti da Ahmadinejad, sul perché in Iran sia stata limitata ulteriormente la libertà di stampa e di comunicazione, sul perché siano stati uccisi centinaia di oppositori e ne siano stati incarcerati migliaia e sul perché vengano mutilati, con l’amputazione delle mani, tutti coloro che appendano o distribuiscano volantini contro lo strapotere di Ahmadinejad, non si è detto nulla…