Oligarchia delle professioni e oligarchia dei poteri

par reolando
martedì 8 dicembre 2009

Chi scrive è un professionista non iscritto ad alcun albo protetto, ma iscritto in elenchi di CTU ed affini, ed esercita in base all’art. 33 della Cost. Col decreto Alfano oltre alle esclusive oligarchie professionali note, si tentava di cumulare storture sulla gestione demorepubblicana della Costituzione.
 
Era ed è asfissiante il dominio delle professioni organizzate in dis/ordini, tra cui emergono come le meno ingegnose, quelle che sono avulse dalla preventivazione che non ti consentono di misurare il risultato in base al costo, ovvero il risultato deve imperativamente essere superiore al costo.
 
Tra queste professioni emergono per difetto quelle etopolitiche, giuridiche e mediche, ciascuna offende l’autodeterminazione, in pratica ti espopriano identità e domicilio nel loro ruolo di difensori/curatori d’ufficio dei tuoi diritti. Sebbene le professioni mediche hanno accennato a rispettare il principio dell’autodeterminazione mediante il consenso informato, tuttavia rimane solo una sterile prassi formale, vuota di virtualità sostanziale, trattando il malcapitato come entità numerica in funzione machiavellica della superiore ragion di stato o d’ufficio. E’ necessario sorvegliare sulla possibilità di replica di uno pseudodecreto che rende avulsi queste caste professionali dalla "par condition" (art. 3 cost), in quanto il loro status relazionale con i cittadini risulta già abbastanza riverito col retaggio culturale del passarto regime etc.
 
Il loro confort professionale è già oltremodo agevolato dall’onorario ultradecuplicato rispetto ad altri lavori, mentre si dichiara apoditticamente che i lavori sono tutti dignitosi. Non si possono consentire ulteriore meriti a coloro che già godono di condizioni economiche retributive a dir poco surretizie. Se si lasciano passare nuovi privilegi, in funzione dell’incarico istituzionale, arriveremo sul baratro dell’oligarchia di potere o peggio alla monarchia. Fatto che farebbe orrore anche ai podestà del vecchio regime e indurrebbe molti ad apprezzare anche un regime monarchico, ove solo il reame va a sbafare. Situazione, già ripudiata oltre 4.000 anni dai dinastici faraoni, ove alcuni già sdegnavano fare leggi ad personam, perché potevano essere usate dal popolo per sminuire la loro sacralità.
 
Questo è il rischio dietro l’angolo: l’oligarchia di potere.
 

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