Nobel alla Pace in cammino abbronzato

par Doriana Goracci
sabato 10 ottobre 2009

La pace è tutta da fare, intanto il Nobel per la Pace è Fatto

Barack Obama premio Nobel per la pace: leggo la notizia su uno spazio partecipativo, quale quello di Gennaro Carotenuto e non posso fare a meno dall’intervenire. Ci penso un attimo e mi sento libera di scriverci su questo Nobel, dallo spazio quale è Reset-Italia, sia pure non ricco di grandi firme.

Il commento, stralcio solo due parole in riferimento al tema proposto da Carotenuto, è questo: “La pace è tutta da fare, intanto il Nobel per la Pace è Fatto. E’ passato attraverso questo nome, Obama, malgrado i tentativi di darlo a certe donne molto meno note, colorate e abbronzate anche loro, quelle africane. Sarebbe stato un anomalo Nobel, perchè collettivo e non singolare. Passa che un presidente americano è in perenne Missione di pace, per i popoli sfruttati e deboli, attraverso i suoi eserciti, l’esercito più grande del mondo, inviato per la Pace…congiuntamente all’Isaf e alla Nato e alle Armi, in cui gli Usa sono, noi secondi, nell’esportazione i primi. E registrare morti, catastrofi e stragi non accidentali, gli Errori e gli Orrori della guerra, non mi diverte affatto, lo considero un impegno, ieri oggi e domani, ancora più grande. E l’ Immaginario collettivo della Pace nonviolenta continua a camminare, anche attraverso questo Nobel, molto immaginario”

E se fosse mai stato singolare, ringrazio in ogni caso, Piedad Cordoba Ruiz, colombiana e abbronzata naturale, che non è passata alla riscossione dell’ambito premio, ma è stata proposta, con richiesta inviata a Strasburgo, da rappresentanti di reti e organizzazioni in Italia.
 

Ritengo quindi che questa sia la Giornata Giusta per pubblicare un Comunicato, che avrei dovuto scrivere nei prossimi giorni, del Patto permanente contro la guerra, di cui mi sento e sono parte da anni, che potrete leggere in fondo. Ci si augura il Disarmo, la Nonviolenza, Ali Gigantesche che portino via tutte le Missioni con le loro armi, dalla Terra.

Sarà un bel giorno, e non solo per me e altr* 4 gatt*, offrire Giornate memorabili per donne e uomini comuni e in Pace, piuttosto quello che mi ritrovo a fare, quotidianamente cronista di nero profondo, internazionale, da un Paese piccolo come uno Stivale, senza nessun mio Ordine e Iscrizione.

TODO CAMBIA! Come canta Mercedes Sosa e noi con lei, per sempre: con al collo una kefia, sperando in una Libertà non camuffata da alcun velo.



Ministro La Russa si vergogni!


Il 4 novembre in piazza ma per il ritiro dei militari italiani dall’Afghanistan

 

Comunicato Stampa

Riteniamo vergognosa e ingannevole la proposta avanzata dal Ministro della Difesa La Russa di introdurre per la seconda domenica di novembre una Giornata dedicata ai “Caduti nelle missioni di pace”.
La riteniamo vergognosa perchè in un paese come l’Italia muoiono ogni anno centinaia di lavoratori e operai sul lavoro e nessuno ha mai proposto nè misure concrete per impedire questa strage nè di dedicargli una giornata di celebrazione;
la riteniamo vergonosa perchè la guerra sul lavoro miete molte più vittime della guerra guerreggiata in cui i governi spediscono i militari italiani;
la riteniamo vergognosa perchè il Ministero della Difesa ha sistematicamente misconosciuto la causa di servizio per i militari italiani impegnati in missioni all’estero e deceduti a causa dell’uranio impoverito.
La riteniamo infine ingannevole perchè ormai sia l’opinione pubblica che gli Stati Maggiori, sanno benissimo che missioni come quella in Afghanistan non possono essere mascherate da missioni di pace ma sono a tutti gli effetti operazioni di guerra.
Continuare a nascondere questa realtà alla gente e continuare a mistificare sui termini è un inganno che non può essere più tollerato.
La maggioranza della popolazione italiana, così come quella statunitense e britannica, vuole il ritiro dei militari dall’Afghanistan e la destinazione delle risorse per le spese militari a interventi assai più urgenti sul piano sociale, del sostegno al reddito, al lavoro, ai servizi pubblici. Anche per questo il 4 novembre, giornata delle Forze Armate, il Patto contro la Guerra, sarà in piazza in diverse città italiane per protestare contro la prosecuzione della guerra in Afghanistan, per il ritiro delle truppe italiane, per il taglio delle spese militari e la loro destinazione alle spese sociali.

Il Patto contro la Guerra- Roma

(vi aderiscono la Rete Disarmiamoli, Rete Semprecontrolaguerra, Cobas, RDbCub, Sinistra Critica, Rete dei Comunisti, Partito Comunista dei Lavoratori , la WILPF, Mondo senza guerre, Rete 28 aprile ed altre associazioni)


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