Mercato immobiliare paralizzato, manca flessibilità

par Francesco Rossolini
giovedì 5 marzo 2009

 

Il mercato immobiliare italiano è paralizzato, i venditori non abbassano sufficientemente i prezzi in modo da attrarre gli acquirenti. I compratori rimangono alla finestra nella costante attesa di mutui più vantaggiosi, c’è attesa per il ritocco in basso del costo del denaro da parte della BCE per il mese di marzo, e di un drastico calo dei prezzi.

In tutto questo gli intermediari, ovvero gli agenti immobiliari, si dimostrano poco adeguati a fronteggiare un momento complesso come quello attuale.

Cercare caparbiamente di vendere immobili a un prezzo ante crisi, o comunque di poco ridotto, ha paralizzato il mercato e questa miope strategia porterà a un effettivo crollo dei prezzi quando i venditori, dopo un lungo periodo di stoica resistenza a concedere sconti sui propri immobili, inizieranno a percepire quel senso di paura e di sconforto, che sempre giunge in questi casi, e inizieranno quel pericoloso effetto domino della vendita o svendita al ribasso che si è verificata in altri paesi.

L’antidoto al tracollo è cercare ora di vendere a prezzi più bassi di quelli sperati ma comunque accettabili per i venditori oltre che vantaggiosi per  gli acquirenti. I prezzi devono essere ritoccati in basso di un buon 40% rispetto agli inizi del 2008, quando la speculazione pura li aveva portati alle stelle, in quest’ottica il mercato può riprendere anche se lentamente e scongiurare la paralisi totale con il conseguente tracollo, inevitabile, dei prezzi.

Che le banche facciano il proprio ruolo concedendo mutui a chi ne ha i requisiti senza “quel ridicolo” eccesso di cautela che caratterizza attualmente i nostri istituti di credito; la cautela dovrebbe essere impiegata in modo da non proporre ai clienti pericolosissime carte revolving, investimenti spazzature ed altre “amenità” ben note agli addetti ai lavori. 


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