Mercati e risparmio: la ripresa dopo lo choc

par Elia Banelli
mercoledì 23 dicembre 2009

Il 2009 verrà ricordato come un annus horribilis per l’economia mondiale, anche se le analisi degli ultimi mesi e le previsioni del 2010 favoriscono un approccio ottimista e fiducioso nella ripresa dei mercati.

 

Se a metà marzo di quest’anno si è toccato il minimo storico della crisi (a 12.365 punti) ed è stato bruciato il 40% del valore in Borsa, a fine anno Piazza Affari ha concluso con un +45% rispetto ai minimi di marzo e con un guadagno del 16% rispetto a gennaio 2009, frutto di una costante rialzo conseguita negli ultimi nove mesi.

Le Borse salgono in media del 16-20%, mentre i fondi azionari hanno guadagnato il 25-26%, miglior asset dell’anno. L’oro è salito a +24% e le azioni americane al 20,7%.

Anche l’investimento in Btp, tra cedole e rivalutazione dei titoli, ha reso il 7,3%. Persino chi ha puntato con coraggio sui prestiti societari (i “corporate bond”) avrebbe riscosso l’11%.

Risultati piuttosto modesti invece sul fronte della liquidità: arrivare al 2% è impresa ancora lontana e difficile da raggiungere. Così chi ha investito in Bot si è dovuto accontentare di un magro +1,2%.

La brutta partenza di marzo è stata comunque ampiamente ripagata da una graduale ripresa, nonostante il mese di dicembre abbia di nuovo spaventato i mercati con il caso Dubai e la Grecia (paese che ha però scarsa influenza sull’economia europea).

Insomma un anno di guadagni, anche se il 2009 resta debole dal punto di vista industriale ed occupazionale, e la ripresa dell’economia “di carta” rappresenta soprattutto la reazione allo choc della temuta “nuova depressione” e l’inizio di una lenta guarigione in vista di nuovi equilibri da raggiungere nel 2010.

In uno scenario complesso ma di rosee prospettive, come valutano le famiglie italiane la situazione dei mercati finanziari? Secondo un sondaggio Swg per il CorrierEconomia, il 26% crede in un "rialzo" della Borsa e l’1% in un "forte rialzo". Il 30% del campione prevede invece una "flessione" dei listini e il 2% una "forte flessione". Infine il 36% degli intervistati ritiene che i mercati rimarranno "stabili".

Inoltre la decisione di investire i propri risparmi in azioni convince un italiano su quattro, il 25% del campione del sondaggio (quasi il doppio rispetto al 15% dell’ottobre dello scorso anno) con un aumento delle preferenze sui fondi (dal 19% al 26%) ed una fiducia confermata (28%) per i fondi pensione, nell’ottica di una salvaguardia della liquidazione.

 

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