Tento anch’io e mi prendo un po’ di spazio e spero anche la vostra attenzione.
Dal
forum del sito Mafarka!, cuore nero che di più non si può, apprendo anche altro: Cambia nome Piazza 25 aprile a Pecorara, luogo simbolo Lega. Sindaco Albertini (Pdl-Ex An) la intitola a Cardinale della zona.
L’Ansa: ”Un’offesa ai martiri della Resistenza”. Così il Presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani di Piacenza, Mario Spezia, ha commentato la decisione di Franco Albertini, sindaco Pdl di Pecorara, piccolo comune sulle colline piacentine della Val Tidone, (meno di mille abitanti), di cambiare il nome della centralissima piazza XXV Aprile intitolandola al cardinale Jacopo Da Pecorara.
”Un’offesa ai martiri delle Aie di Busseto e a don Giovanni Bruschi, cappellano della Resistenza, che nel cimitero di Pecorara riposa”, lamentano i partigiani cristiani, che ricordano ”al giovane e sprovveduto sindaco Albertini che la possibilità che oggi gli è concessa di dire e pensare liberamente ciò che vuole, lo deve a tanti ragazzi come i martiri delle Aie di Busseto e a tanti preti come don Giovanni Bruschi e, non certamente al pur prestigioso cardinale Jacopo Da Pecorara che potrà trovare altro luogo in cui essere ricordato che non la piazza”.
L’iniziativa è stata duramente attaccata anche dall’opposizione in consiglio comunale, che ha parlato di ”decisione provocatoria nei confronti di chi ha sofferto, di chi ha combattuto e di chi ha perso la vita perché ci fosse il 25 aprile della Liberazione”.
Il sindaco respinge ogni accusa: ”Non c’è nessuna motivazione politica dietro la decisione presa dalla giunta – ha spiegato Albertini – e nessuno vuol cancellare il significato che quella data rappresenta. L’unico intento è quello di intitolare la piazza principale del paese ad un personaggio, il cardinale Jacopo Da Pecorara, che ha dato lustro al paese e le cui reliquie a giugno giungeranno a Pecorara da Piacenza, da dove verranno trasportate alla presenza del vescovo”.
Pecorara è diventato uno dei luoghi-simbolo della Lega, da quando il leader del Carroccio, Umberto Bossi, da alcuni anni festeggia con una cena a base di zucca, il 31 ottobre, la Halloween padana come l’ha ribattezzata qualcuno. A trasmettergli la passione per il luogo è stato l’amico Giulio Tremonti, che da tempo frequenta la montagna piacentina e che ha accompagnato il leader leghista alla festa della zucca di Pecorara.
Il 31 ottobre scorso fu proprio il sindaco Albertini (che non è leghista ma proviene da An) a volere la celebrazione di una messa dedicata ai militanti leghisti prima della festa della zucca, per evitare polemiche in passato avanzate dalla Chiesa locale contro una ricorrenza "pagana" come Halloween”.
Torniamo al
Comune di Pecorara, ha un’isola ecologica, smaltisce i rifiuti differenziando e si vede. Ha nella pagina principale un bel visitate Visitate l’Oratorio di Vallerenzo, restauro scientifico dell’ex Oratorio della Madonna della Misericordia di San Lodovico in Vallerenzo visitabile liberamente, con i contributi del Ministero dell’Economia e delle finanze, Banca di Piacenza e Fondazione di Piacenza e Vigevano e si vede qual è la Cura della Curia. Poi pone un video Family Life TV – Sky, riguardante il Comune di Pecorara e la disciolta Comunità Montana Valle del Tidone, altri due di Monteboys party, e tanto tartufo e suoi sottoprodotti.
Fosse un sottoprodotto anche il 25 aprile?
Leggo pure un contributo
su wikipedia alla parola 25 aprile Resistenza: ”Secondo diverse fonti il numero di partigiani, partendo dalle poche migliaia dell’autunno del 1943, raggiunse alla fine della guerra una consistenza di circa 300.000 uomini. Molti studiosi pongono però dei dubbi sul reale numero di partigiani attivi alla fine della guerra, riportando cifre ben più modeste relative agli uomini e alle donne impegnati direttamente nella lotta armata, sostenendo che tra i circa 300.000 che si definiranno partigiani dopo il 25 aprile molti siano semplicemente simpatizzanti della resistenza che, pur non partecipando direttamente alle azioni partigiane, avevano fornito (rischiando comunque la vita) supporto e rifugio e che in alcuni casi vennero conteggiati tra i partigiani anche ex fascisti ed ex repubblichini saliti sul carro del vincitore grazie a conoscenze, alla corruzione o alla delazione di altri sostenitori della dittatura fascista o sostenitori della Repubblica Sociale Italiana (secondo le loro indicazioni non necessariamente veritiere)”.
Ripenso a quei
300.000 in Piazza del Popolo a Roma il 3 ottobre, corsi all’appello dei Media Liberi da ogni dove per la
libertà dell’espressione, dell’informazione e della stampa. Corse
anche Barbara in un’altra piazza quel 3 ottobre con migliaia di docenti precari a gridare che è emergenza culturale e ci diede una lezione, che evidentemente hanno raccolto in pochi. I mille, o poco meno, di Pecorara, ci stanno dando una lezione e non solo gli
accorsi ad Hammamet, altro che garibaldini.
Cosa è successo in questo week-end ai Resistenti? E’ silenzio.
Che dire di accendere una luce, diventata livida, sul cadavere di questa Costituzione, fondata sulla Resistenza?
Era il 21 gennaio 2006 e scrissi una delle mie prime lettere a Megachip:
A Roma si è ballato sul cadavere della Costituzione, è al fianco dell’ “
Appello di Megachip per la salvaguardia del Referendum Costituzionale”. Da allora ne ho firmati tanti di appelli, l’avevo fatto anche prima, come i presidi e le manifestazioni, oggi scelgo con cura dove stare, con chi, e scrivo direttamente a voi interlocutori invisibili, e non a coloro che non mi rappresentano nelle Istituzioni e non ho delegato.
Mi chiedevo come iniziare quanto ho scritto. Era d’estate e avevo dato come titolo leggendo una notizia, Piccole scosse abruzzesi, la conservavo in bozza: "E’ un operaio romeno 22enne l’ultima vittima del lavoro. Si tratta di Daniele Barbus Vassile, è morto in un cantiere di Tortoreto Lido, in provincia di Teramo. L’uomo è caduto nella macchina che tritura i sassi. E’ morto sul colpo”.
Ci stanno triturando, un’Intifada al contrario, sassi su sassi, sassi in bocca. Un disegno preciso dalla
Cabina di Regia allo Struscio Istituzionale e serve la nostra risposta, subito. Sembra che gli italiani all’estero siano sensibili a quello che noi, qui in Italia, non vediamo, invitano allo
Sbarco e non sono ancora neanche mille. E’ uno di quegli appelli, rarissimi, che ho scelto di
firmare, perché sottotitola diario di bordo di un’impresa possibile. E la mia praticità, fare i conti tenendo i piedi per terra, mi dice che dobbiamo trovarlo un modo per ridare dignità a questa nostra vita, a chi ci vive a fianco. O vogliamo suggerire alla sinistra, una utilissima, come sempre, Commissione d’inchiesta per il 25 aprile?