La tutela dei cittadini e dei consumatori attraverso l’ADICONSUM

par Fabio Barbera
lunedì 14 dicembre 2009

Parliamo di un’associazione fondamentale per la tutela dei cittadini e dei consumatori, un’associazione presente in tutte le regioni che conta oltre 122.000 associati e un’infinita di sportelli a cui il cittadino si rivolge per avere giustizia. L’associazione si chiama Adiconsum, ne parliamo con il responsabile nazionale del dipartimento sanità e salute (collegato con noi attraverso Radio Sapienza) Giovanni Robino.

Salve dottor Robino
Buonasera a voi e grazie per quello che fate in difesa degli ultimi e dei penultimi.
 
Dobbiamo essere noi a ringraziare l’Adiconsum per lo splendido lavoro che portate avanti.
Senza di voi, senza l’informazione non potremmo ottenere nessun risultato. Se le persone non sanno a chi rivolgersi e chi si occupa di loro, dei loro problemi, delle truffe e dei disservizi la situazione diventa davvero drammatica.
 
Parliamo allora proprio di Adiconsum, un’associazione al servizio del cittadino.
Assolutamente sì, l’Adiconsum volge lo sguardo e l’attenzione al consumatore e ci occupiamo dei problemi delle persone, sempre più quotidianamente mistrattate e lasciate al loro destino.
 
Attività recenti che vi hanno coinvolto?
Proprio di recente abbiamo fatto un’analisi ed è venuto fuori uno studio che ha del drammatico: abbiamo chiesto ai cittadini di raccontarci in maniera anonima se loro ricorrono al banco dei pegni o se sono mai stati interessati dal fenomeno.
 
Che risultati avete avuto?
Orbene, si può dire che la situazione è molto più grave di quanto si pensi: tanta gente ricorre sempre più spesso al banco dei pegni. Un dato che davvero ci ha sconvolti perché è il termometro reale della crisi che ci circonda. Un altro dato altrettanto terribile è quello dell’iscrizione sempre più frequente al CRIF, un sistema dove vengono registrati tutti gli individui considerati “cattivi pagatori”, anche coloro che ritardano una rata di un mutuo, di un acquisto con queste finanziarie (che sono ormai di uso comune). Chi ritarda anche solo una rata viene iscritto in una banca dati e segnalato alla struttura economica del nostro paese come cattivo pagatore.
 
Cosa comporta essere registrati al CRIF?
Comporta che nessuno sarà più disposto a fargli credito!
 
Leggo che voi offrite copertura legale ai cittadini, avete un team di avvocati ferrati e agguerriti?
Certo, in qualsiasi campo offriamo consulenze e aiuto legale. I cittadini e i consumatori possono venire presso le nostre sedi, segnalarci la situazione e gli daremo le giuste informazioni e la giusta tutela per preparare un’azione di rivalsa. Basta associarsi!
 
Ci racconti alcuni dei casi che ti sono capitati per le mani?
Beh sono davvero tanti, nel tempo ci siamo costruiti la nostra credibilità chiedendo sempre il rispetto della chiarezza nei confronti delle compagnie telefoniche, degli enti acquedotti, delle compagnie elettriche su cui il cittadino-consumatore sta cominciando a capire sempre meno ciò che gli accade. I problemi poi cerchiamo di risolverli attraverso lo strumento della conciliazione, ma abbiamo sostenuto anche una grossa battaglia per l’istituzione della class action che permetta ai cittadini di rivalersi anche legalmente associando il proprio problema a quello di altri che si sono trovati nelle medesime condizioni. E’ uno strumento che in futuro, se legittimato, useremo sempre più spesso.
 
Sulla pubblica amministrazione?
Si, stiamo portando avanti un progetto in proposito nella Sicilia occidentale. E’ un progetto di monitoraggio del funzionamento e della qualità della pubblica amministrazione, cioè metteremo sotto lente di ingrandimento come stanno funzionando le pubbliche amministrazioni in termini di trasparenza, di qualità del servizio, privacy, comunicazione, innovazione, tutela e accoglienza; nello specifico analizziamo Comuni, Province e strutture sanitarie per andare a vedere e capire come queste istituzioni si attrezzano per dare delle risposte adeguate, certe e trasparenti ai cittadini.
 
Quindi alzate il livello di attenzione su queste istituzioni?
Sì, a noi non sta più bene che i Comuni, ad esempio, non dicano come spendono i soldi pubblici. Noi vogliamo sapere come agiscono e cosa fanno con i soldi di tutti. Vogliamo sapere quali iniziative metteranno in atto, come saranno queste strutture tra cinque o dieci anni, quali attività, quali innovazioni. Vogliamo anche che i siti Internet dei servizi pubblici e delle strutture istituzionali siano chiari e aperti al pubblico, non contenitori vuoti e inutili ma ricchi di dati che interessano i cittadini.
 
Anche al telefono c’è qualche problema nel riuscire ad essere informati dagli organi istituzionali.
E’ vero: provate a fare delle telefonate ai vostri Comuni. Questi risponderanno, nella maggioranza dei casi, dopo diversi minuti di attesa (e non è detto che rispondano) e in maniera non adeguata.
 
La voglia di chiarezza è insita nell’anima dell’Adiconsum e molte delle informazioni appena raccontate dal dottor Robino si trovano anche sul sito www.adiconsum.it.
Assolutamente, tra l’altro se i vostri lettori voglio saperne di più sull’ambito sanitario (che poi è l’ambito di cui mi occupo principalmente) in merito alla tutela, ai diritti, ad informazioni varie o voglino recapitarci segnalazioni da qualunque parte d’Italia che riguardano tale settore possono scriverci ad adiconsumtrapani@libero.it. Chiedeteci tutto quello che volete sulla sanità!
 
Un saluto a Giovanni Robino.
Ciao ragazzi, grazie per la disponibilità e invito i vostri lettori a raggiungerci in una delle sedi dell’Adiconsum per saperne ancora di più.

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