La sovranità popolare merita rispetto: il primato di Berlusconi

par mediolungo
martedì 13 ottobre 2009

La sconcertante decisione della Alta Corte di Parrucconi Sinistrici ha indotto Berlusconi a rompere gli indugi. Questo è il dato politico sostanziale di queste ore: Silvio ha messo con rabbia e determinazione sul piatto della politica il potere che emana dal popolo sovrano, dicendo a chi è privo di investitura popolare di farsi da parte e rispettare chi è emanato dal popolo.

L’unico lato positivo della decisione di mercoledì sera sono gli effetti politici e cioè la rottura dell’ipocrita collaborazione tra il governo ed il giro dei cicisbei di garanzia, quella setta sclerotizzata che forma il potere delle cosidette istituzioni di garanzia (P.d.R. e Consulta).

La sconcertante decisione della Alta Corte di Parrucconi Sinistrici ha indotto Berlusconi a rompere gli indugi. Questo è il dato politico sostanziale di queste ore, non le quisquillie della orrenda Bindi (quella che voleva nazionalizzare la medicina e sotterrare la cura Di Bella ), non la preoccupazione per le offese inferte ai parrucconi di regime.

Silvio ha messo con rabbia e determinazione sul piatto della politica il potere che emana dal popolo sovrano, svelando l’unico disegno dei nominati dalle consorterie partigiane: bloccare il cambiamento.

La politica che emana dal popolo reclama il primato sulla rappresentazione formale della ”repubblica democratica ed antifascista” nata dal tradimento e dal C.N.L.: chi è privo di investitura popolare si faccia da parte e porti rispetto a chi è emanato dal popolo.

Anche qui molti chiacchierano a vanvera di partecipazione popolare: ebbene rispettate il massimo grado di partecipazione che esista , l’investitura politica individuale che il popolo ha compiuto con l’elezione di Berlusconi.

O per voi partecipazione son solo i 1000 gay che sculettano per le piazze nei cortei o i 2000 giornalisti giornalai che sfilano per la libertà di disinformazione?

Conteranno o no i milioni di voti sulle schede con su scritto Berlusconi Presidente?

Il contesto economico nazionale e mondiale impone a noi italiani una scelta i cui effetti di vedranno nel tempo, già dalla ripresa del prossimo anno.

E il momento di andare oltre, di seguire la nostra vocazione e di incoraggiare i migliori spiriti animali. C’è una Italia che intraprende e rischia che è il nerbo di questo paese, che avanza tagliando i legacci della melma socialistoide, che non vuole accettare di ripiegare con la crisi, che rifiuta il destino di rattrappirsi insieme ai prodini ed a Bersani.

La sinistra che fa opposizione politica non c’è più da tempo, sostituita da un gruppo editoriale che ha il solo scopo di braccare Berlusconi, quel signore svizzero che ha distrutto l’Olivetti, uno dei più gloriosi marchi industriali.

Poi c’è qualche provocatore televisivo miliardario, guitti e comici in quantità, funzionari di stato chiacchieroni e fannulloni, parrucconi togati conservatori che cambiano orientamento costituzionale ribaltando quel che dissero nel 2004 sul lodo schifani.

Contro costoro è una lotta dura e continua perché sono arroganti senza averne merito né titoli.

Gente che detiene un potere non eletto, non garantito dal consenso del popolo, non sottoposto ad un mandato temporalmente limitato, che non può e non deve mettersi al di sopra e contro il popolo.

Perché il popolo non è costituito da minoranze sparute di estremisti, ma dalla maggioranza delle persone. Maggioranza che deve poter eleggere (= scegliere) chi vuole far governare, e non subire chi invece non è passato attraverso la verifica del suo consenso.

Con Berlusconi la questione del consenso, della fiducia personale è stato portato a rango costituzionale innovando la prassi, come ho già detto mesi fa, ed ora tutti devono farci i conti.

Berlusconi è l’attore politico principale e necessitava di esser protetto dagli scontri e dagli agguati di quella opposizione politica non titolata. Il lodo era quindi giustificato dalla funzione, non un odioso privilegio personale, anche perché la vera garanzia, il vero contrappeso è il popolo stesso e non questi baroni rossi che discettano di orli e merletti costituzionali sulla pelle della gente.

Lo sapete chi è stato il relatore della sentenza sul lodo? Il giudice Gallo, ministro del governo Ciampi…

devo aggiungere altro?

Per l’Italia sono ore decisive anche in Europa: si tratta o di rattrappirsi ai confini della Francia e della Germania – per riceve le briciole cadute ai confini delle vie commerciali ed industriali baltiche – oppure di rilanciare l’Europa intera, quella che guarda verso il mediterraneo, quella allargata ad est fino alla Russia ed alla Turchia. Questo è il motivo dei movimenti positivi verso Putin, Gheddafi ed Erdogan. Questo è il nodo industriale che il premier sta cercando di sciogliere.

E’ in gioco la conformazione industriale e commerciale dell’Europa che dovrà contenere e contrastare le economia geopolitiche emergenti – India, Cina e Brasile – e per l’Italia questo gioco è decisivo per riprendere lo sviluppo l’anno prossimo in modo definitivo.

Abbiamo bisogno di stabilità e coesione sociale e di corsie preferenziali per il governo del paese, per fare il federalismo e le riforme. Fuori dalle palle i parrucconi comunisti ed andiamo avanti come sempre nella storia: siamo noi il motore dell’Italia altro che ideologie sconfitte e terrificanti che non hanno mai liberato spiriti e creato civiltà, ma solo oppresso milioni di persone e desertificato economie e culture intere.


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