La rinascita del ministero della Salute
par Valentina Ambu
sabato 12 dicembre 2009
"Nel governo del Popolo della libertà ci saranno 12 ministri". Nonostante la promessa da campagna elettorale, il governo Berlusconi continua ad allargarsi. Dopo l’istituzione del ministero del Turismo, avvenuta l’8 maggio scorso, ecco un altro nuovissimo ministero. Domenica 13 dicembre nascerà infatti il ministero della Salute, che sarà scorporato dal ministero del Welfare. La data è stata precisata dal sottosegretario Eugenia Roccella durante la puntata dell’8 dicembre di "Punto Donna", il settimanale di informazione televisiva al femminile del Tg3.
La prima tappa fondamentale per la creazione del nuovo ministero è stata quando, l’11 novembre scorso, la Camera ha approvato il disegno di legge, già approvato dal Senato, che prevedeva appunto la scissione del ministero della Salute dal dicastero del Welfare. Il ddl, approvato con 252 voti a favore, 63 contrari e 156 astenuti, consente di portare da 12 a 13 il numero massimo di dicasteri fissato dalla legge e i sottosegretari da 60 a 63. La seconda tappa è stata invece stata il 2 dicembre, quando un emendamento del governo al ddl di Bilancio ha assegnato al nuovo ministero una dotazione di circa 2 miliardi di euro nel 2010.
L’istituzione del ministero prevede un ministro e due sottosegretari. Il nuovo ministro sarà Ferruccio Fazio, dall’8 maggio 2009 vice di Maurizio Sacconi, ministro del Welfare. Fazio, sottosegretario dello stesso ministero dal 12 maggio 2008, è il responsabile dell’unità di crisi per la sorveglianza e la prevenzione nei confronti del virus H1N1.
Il nuovo dicastero dovrà lavorare in accordo col ministero dell’Economia per quanto riguarda la spesa sanitaria, il coordinamento e il monitoraggio delle attività sanitarie regionali. Inoltre il ministero, in linea con il federalismo fiscale, dovrà riferire annualmente in Parlamento sulla qualità delle attività sanitarie regionali. Il ritorno del ministero della Salute è sicuramente un evento positivo, ma la CGIL ha già precisato che il nuovo ministero dovrebbe avere più potere economico.