La politica dei vecchi soloni, esclude il nuovo!

par LIBERALVOX SocialNetwork
venerdì 6 novembre 2009

Cacciari, il filosofo prestato alla politica, il Sindaco della Serenissima, non ce l’ha fatta! Getta la spugna e passa la mano dicendo “basta” alla politica. Troppi compromessi, troppi lacci e laccioli, troppe costrizioni, troppe coercizioni, troppi adeguamenti, troppe porcherie da mandar giù e l’impossibilità non di cambiare, ma addirittura di scalfire il “sistema” con le proprie idee, con il proprio lavoro e soprattutto con l’onestà! Se vuoi far politica devi rinunciare alla tua libertà, asservirti alle logiche partitiche e... continuare ad assecondare il “sistema”.

Queste le parole di Massimo Cacciari rilasciate alla redazione di LiberalVox: «La politica non fa per me. Continuerò a dire la mia, ma non accetterò più impegni organizzativi. Ho già dato, serve realismo. Trent’anni fa speravo con altri di poter imprimere una svolta al Pci. Poi ci ho provato con Occhetto, quindi con il partito dei sindaci, con l’Asinello di Prodi, con la Margherita e infine con il Pd. Quel che ora dice Rutelli io l’avevo detto molto tempo prima. A chi dovrei continuare a predicare? Al Partito Democratico auguro successo, ma sarà la cosa 2, 3 o 4 di D’Alema. È un dramma quel che si profila nel Pd. L’intesa col centro è inevitabile e questa frittata qui, un centrosinistra da prima Repubblica che è il vecchio disegno di D’Alema, non mi interessa culturalmente. Anche se è l’unica via per sconfiggere Berlusconi. Prodi? Macchè, lasciamolo perdere Prodi. Veltroni sì che aveva idee, ma non ce l’ha fatta per limiti personali e incapacità organizzativa. Fassino e Rutelli erano autenticamente per il Pd, sono stati generosi e nemmeno loro ce l’hanno fatta. Casini? Anche lui non ha capito nulla. E adesso… cosa dovrei fare? Più di come mi sono fatto il culo in questi anni? Nessuno mi ha mai filato, anche se ho avuto sempre ragione. In politica bisogna essere a tempo e non in anticipo, a 65 anni ho capito che non sono capace di fare politica. Il mio amico D’Alema sì, che è capace. E comunque… senza amarezza, una liberazione. Non vedo l’ora di tornarmene all’università».



Brillante, schietto, arguto fino alla cattiveria.
Uno che diceva in modo aperto quello che pensava! Uno scomodo. Uno inadeguato.

 

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