La piccola finanziaria degli orrori

par Dario Ballini
domenica 6 dicembre 2009


L’hanno chiamata finanziaria light, leggera. Una finanziarietta insomma.
Ma il bello è che questa finanziarietta è talmente light che proprio non c’è.
Per la prima volta in 150 anni il governo e la maggioranza sono stati così bravi da padellare l’articolo 1 e 2 della legge (bazzecole insomma) e un paio di kg di emendamenti (tutti a firma pdl e lega).

Si comincia con la cancellazione dei fondi stanziati per la ricostruzione di Viareggio. E sì che i viareggini hanno premiato la maggioranza cambiando pure colore alla loro giunta comunale. Evidentemente era un "voto a perdere".

Si continua con le zone franche: bluff colossale. Promesse a mezza Italia (compresa la mia bellissima isola) e date a nessuno. Infatti l’emendamento che le doveva istruire è stato dichiarato inammissibile perché privo di effetti finanziari.

In pratica avevano previsto delle finte zone franche che avrebbero garantito al massimo uno sconto sull’ICI e nessuna esenzione da imposte sui redditi e Irap.
Ma la cosa più sconcertante è questa: la legge finanziaria non ha coperture finanziarie.

Tutti i provvedimenti inseriti nella Legge Finanziaria dipendono dagli ipotetici introiti derivanti dallo Scudo Fiscale. In pratica una dipendenza economica dai soldi sporchi.

L’altra fonte di copertura sono i TFR. Si avete capito bene. Il governo si succhia soldi non suoi. Soldi dei lavoratori che spettano ai lavoratori per finanziare una legge che non da niente a cittadini e imprese per fronteggiare la crisi.

In conclusione poi c’è la barzelletta dei fondi FAS: i fondi che dovrebbero avere le regioni per investimenti sullo sviluppo andrebbero sì alle regioni ma solo per tappare i buchi creati da spese scellerate nella sanità e nell’apparato (auto blu, consulenze ecc ecc).

E la cancellazione delle province? E il taglio delle spese della casta? Tutto rimangiato.

Questa è l’ennesima prova dell’inadeguatezza del governo Berlusconi a guidare il paese.

Mentre lui si occupa di "casi" suoi col lodo Alfano, prescrizione breve, visite ai dittatori e altre amenità, lì fuori c’è un Italia che affoga nella crisi economica e che aspetta un salvagente che non arriverà mai.

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