L’Italia perde il treno della ripresa

par Paolo Praolini
domenica 30 agosto 2009

E’ arrivato il 31 Agosto e con questo giorno terminano le vacanze degli italiani ormai rientrati in gran parte nelle proprie residenze in città.

 

Riparte l’attività lavorativa e con essa ritornano i pensieri e i problemi della quotidianità dimenticati per qualche settimana nella breve vacanza ferragostana.

Da subito si rifanno i conti con la crisi mordente ormai agli sgoccioli come in molti ci continuano a propinare a partire dai più gettonati organi di informazione.

Siamo alla fine del tunnel di quella che è stata la più lunga e pesante crisi del dopoguerra.

I primi raggi di luce cominciano ad affacciarsi in Europa dove in Francia ed in Germania il prodotto interno lordo ha interrotto la sua pericolosa discesa verso il basso accennando ad una prima inversione verso il recupero.

L’ufficio federale di statistica tedesco ha annunciato che nel 2° trimestre 2009 il Pil ha segnato una crescita dello 0,3% rispetto al 1° trimestre 2009, mentre per la Francia l’annuncio è stato del ministero dell’economia che ha diffuso il dato di crescita del Pil di uno 0,3% nel 2° trim.’09 rispetto al 1° trim.2009.

Purtroppo per l’Italia c’è da aspettare un altro convoglio che possa traghettarci verso l’uscita del tunnel e mostrarci segni di ripresa.

Infatti come riporta l’Istat il 2° trimestre ’09 ha segnato per il Pil italiano ancora un calo dello 0,5% rispetto al precedente trimestre.

In questa speciale classifica di quelli che sono ancora nella fase di discesa del Prodotto interno lordo non siamo rimasti soli, anche la Gran Bretagna ha perso nel 2° trim. lo 0,8% del Pil rispetto al 1° Trim e così anche gli Stati Uniti hanno perduto lo 0,3% tra 2° e 1° trim. 2009.

Quindi per il nostro paese non possiamo ancora rallegrarci con i numeri, anche perchè nelle tasche degli italiani soldi non se ne vedono soprattutto ritrovando al rientro dalle vacanze, quei salari che da anni ci fanno stazionare tra gli ultimi paesi in Europa.

A conferma del perdurare della lunga crisi tutta italiana i dati dell’Istat sulla produzione industriale di Giugno 2009 segnalano un –1,2% rispetto al mese precedente, pertanto con il rientro dalle ferie molte piccole e medie imprese potrebbero sorprendere molti lavoratori lasciandoli a casa, questo è il commento dei leader della CGIL.

Visti questi dati potremmo trarre la conclusione che il peggio della crisi potrebbe anche essere passato per alcuni, ma nella maggior parte delle imprese le difficoltà continuano a perdurare non lasciando intravedere per ora spiragli di luce come già invece stà avvenendo in altre nazioni europee.

E così anche per la famiglia media italiana la perdita di potere di acquisto accumulata negli ultimi anni non permetterà di ricominciare il mese di Settembre con rosee previsioni.

Pur proponendoci di attendere l’autunno con spirito propositivo ed ottimismo, troviamo di fronte ad i nostri occhi una realtà ben diversa da quella molto più setosa ed appetibile che vogliono imporci le televisioni di RAI-SET.


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