L’economia cinese schizza in alto. Crisi finita, aumento dei consumi interni, 9 milioni di nuovi posti di lavoro

par Leonello Bosco
lunedì 14 dicembre 2009

L’Ufficio statistico della Repubblica Popolare Cinese ha pubblicato i dati di Novembre (anno su anno) dell’economica cinese. Li riportiamo con pochi commenti, ma con l’augurio che qualche governante nostrano colga un qualche spunto per una vera spinta alla ripresa. (Naturalmente non appena avra’ un minuto per pensare ai problemi del Paese)

I dati dell’economia Cinese di Novembre (anno su anno) pubblicati qualche giorno fa dall’Istituto Centrale di Statstica Cinese, e commentati con un lungo articolo da Bloomberg disegnano un Paese decisamente uscito dalla crisi, e pronto a diventare l’area economica triainante della ripresa mondiale.
 
Pubblichiamo i dati con pochi commenti, i numeri sono più che autoesplicativi, ma l’insieme dei risultati, e dei metodi con sui sono stati ottenuti, sottolinea un pauroso gap tra l’energia della ripresa economica cinesa e gli stentati numeri della "ripresina" europea.
 
Produzione industriale: + 19,2% (La previsione più favorevole era intorno al 18%)
Esportazioni -1,2% (segnale di forte rallentamento della caduta dell’export, il dato più favorevole degli ultimi 13 mesi)
Importazioni: +26,7%
Vendite al dettaglio: +15,8%. L’incentivazione dei consumi interni, fortemente sostenuta dal governo cinese come l’arma chiave per la ripresa, con interventi pubblici che hanno immesso sul mercato 586 miliardi di Dollari USA, ha funzionato perfettamente. In Italia a fine 2009 avranno chiuso decina di migliaia di attività al dettaglio.
 
La previsione di crescita del PIL per il 2009 è stimata intorno al 9,2% (Pil Italiano 2009 -5%, l’incremento di 0,6 punti percentuali nel terzo trimestre ha fatto urlare di gioia, i nostri strombazzanti e oramai inascoltabili politici!.) 
 
Investiment fissi +32% (Gennaio / Novembre).
 
Ma il dato che va più sottolineato riguarda la politica bancaria e monetaria. I nuovi prestiti bancari sono stati 294 miliardi di Yuan, e l’indice M2, che indica il livello di liquidità è schizzato ad un record del +29%.
 
Potendo frequentare solo i giornali italiani on line, non posso esserne certo, ma di questi dati ho trovato poche o nessuna notizia sulla stampa italiana. Eppure da questi dati se ne potrebbero trarre conclusioni illuminanti su come la Cina ha superato la crisi. In sintesi:
 
Certo la struttura economica e finanziaria cinese non è paragoabile a quella asfittica e depredata del vecchio continente, ma da noi non riusciamo nemmeno più a copiare le best practices che stanno dimostrando di funzionare.
 

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