L’abominio dei giudici eletti dal popolo

par Alexxandrus
sabato 17 ottobre 2009

La Lega chiede l’elezione diretta dei magistrati da parte del popolo. Ma lo stato della democrazia in Italia ora non lo permette.

Si sa, la democrazia italiana non versa in ottime condizione. Quando il possesso dei media si concentra in un unica persona, i risultati non possono essere che pessimi.

In questi giorni stiamo assistendo ad una nuova boutade leghista (a cui sta andando dietro anche il Presidente del Consiglio, Berlusconi). I giudici direttamente eletti dal popolo.

Secondo la tribù leghista, solo con una magistratura eletta dal popolo si avrà garanzia di processi corretti e equi. E continuano asserendo che anche in America è così, e che così facendo viene garantita l’indipendenza della magistratura.
Peccato che l’anomalia tutta italiana stravolgerà questa considerazione. Vediamo come.

Un giudice che decide di "candidarsi" dovrà necessariamente farsi una campagna elettorale. E dovrà reperire fondi. Fondi che possono essere garantiti soprattutto da grandi potentati economici.

Poniamo che l’azienda XYZ che produce scarti industriali tossici appoggi e finanzi la campagna elettorale del giudice WKQ. WKQ viene eletto grazie ad un massiccio uso dei media e della pubblicità. Grazie a quei soldi WHJ manderà un opuscolo nelle case degli italiani in cui dirà di garantire rispetto ambientale, lotta alla corruzione e via dicendo.



Dopo alcuni anni e alcuni morti, un gruppo di cittadini farà causa alla XYZ accusandola di aver provocato morti sul territorio a causa degli scarti della stessa. E si troverà davanti il giudice WKQ. La campagna elettorale è stata finanziata dalla XYZ, e WKQ necessariamente dovrà tenere conto di questo. Il tutto potrà garantire al "popolo" un processo equo?

Di rimando potremmo avere giudici che, davanti a cause insensate mosse da gruppi di cittadini contro singoli, daranno ragione ai cittadini solo per garantirsi un serbatoio di voti.

Logicamente viene anche da chiedersi, cosa potrà offrire un magistrato in più rispetto ad un altro se non il giudizio in conformità della Costituzione e delle leggi italiane? Forse potranno iniziare a promettere che alcuni perseguiteranno più i clandestini rispetto ai corrotti? Che si comporteranno con maggior durezza con chi guida in stato di ebbrezza rispetto a chi compie reati di associazione mafiosa? Ma tutto ciò garantisce il rispetto dell’Art. 3. della Costituzione "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge"?

Troppo pericoloso mettere nelle mani dei cittadini italiani l’elezione di un giudice, data la totale impossibilità informativa e tecnica di aver in mano strumenti per giudicare l’operato di un giudice.

Il corpo della magistratura presenta svariate imperfezioni e anomalie che tuttavia non potranno essere risolte con un elezione diretta da parte del popolo.


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