Influenza H1N1, il problema dell’effetto lemming

par pint74
giovedì 5 novembre 2009

Salgono a 24 i decessi imputabili all’influenza suina, la maggior parte avvenuti in persone già gravemente malate o che rientrano in quelle classi particolarmente a rischi a causa di varie patologie.

Oltre 250mila i contagi, secondo il Ministero della Salute, cifra forse sottostimata a causa dell’impossibilità di eseguire dei controlli esatti in tutto il territorio (molta gente non contatta il medico e guarisce da sé).

La mortalità è sotto lo 0,1 ogni mille persone infette (1 decesso ogni 10000 infetti circa), bassissima e che non giustifica il panico che stanno generando molti media o quello che sta colpendo tantissime persone, ansiose di mettere le mani sul "prezioso" vaccino anti H1N1.

Panico alimentato da notizie parzialmente inesatte o "ingrossate" inerenti alla situazione in Ucraina.

I decessi, in quella nazione, imputabili alla "suina" sono 70, quindi, la mortalità è dello 0,3 per mille, visto che i contagi certi (o quasi) sono di almeno 255mila persone, di cui 235 ricoverati in terapia intensiva.

Le ospedalizzazioni, in Italia, sono solo 1500 dall’inizio della pandemia. (fonte http://www.ecdc.europa.eu/en/health....)
Le continue notizie di morti fra giovani e bambini portate in primo piano - magari dopo aver definito "sano" un soggetto che poi in realtà non lo era -, sembrano fatte per incutere terrore nella popolazione, mentre i continui riferimenti a situazioni di emergenza all’estero (vedi caso Ucraina) non fanno altro che aumentare questa paura della "suina", influenza che in rarissimi casi uccide o in rari casi porta al ricovero in terapia intensiva.

L’italiano medio, in gran parte abituato solo al calcio ed ai reality, sembra un soggetto facile da impressionare e l’attuale "assalto"agli ospedali ne è la prova. Meno facile è convincere la gente informata che ci sia una reale situazione d’emergenza.

Infatti gran parte dei medici non farà la vaccinazione mentre almeno il 50% dei pediatri del Lazio o la sconsiglia ai bambini sani la vaccinazione oppure rinvia i piccoli pazienti ai centri vaccinali della regione (http://www.ansa.it/web/notizie/rubr...).

In Svizzera, stato dove la cultura media del cittadino è decisamente al di sopra della nostra, solo il 10% si farà vaccinare, questo secondo un sondaggio online di Swissinfo ( http://www.swissinfo.ch/ita/index.html )

Perché questi sospetti verso il vaccino? Il rischio in rapporto ai benefici, in questo momento, non sembra favorevole al vaccino.

Vista la rarissima mortalità nei soggetti sani, il rischio di effetti collaterali gravi o importanti potrebbe essere più elevato che quello comportato dall’infezione da H1N1. Questa non è ancora una sicurezza ma visto l’andamento della pandemia, questa possibilità esiste.

Ci potrebbero essere casi rari di persone che pur reputandosi sane (o reputando tale il proprio figlio) in realtà non lo sono ed hanno qualche patologia che rappresenta un pericolo in caso di infezione da virus suino, ma questo è accertabile con una semplice visita medica.



Forse la paura di certi medici è nel tipo di vaccino che si utilizzerà, visto che è relativamente nuovo e la sperimentazione è stata "accorciata"a causa dell’allarme pandemia?

I dubbi sulla vaccinazione ci sono e ci sono anche le certezze che ci saranno effetti collaterali in gran parte non gravi ma in casi rari potrebbero creare problemi o invalidità.

Ed ecco che in questo caso salta fuori una "carta" da firmare, banale all’apparenza ma importantissima: il consenso informato.

Si suppone infatti che voi che vi vaccinate o fate vaccinare un minore sappiate bene quali sono i rapporti rischi-beneficio di ciò che fate. In questo caso, se malauguratamente, vi succedesse qualche cosa, ad esempio un avverso grave causato dalla vaccinazione oppure un decesso (rarissimi ma potenzialmente possibili), dovrete faticare non poco per vedervi risarcire il danno (processi, avvocati, periti, ecc.), ammesso che vi sia risarcito.

Di certo non sarà la casa produttrice del vaccino a pagarvi, visto che il contratto con lo Stato parla abbastanza chiaro: la ditta risponde solo dei difetti tecnici del vaccino, per il resto paghiamo noi, cioè lo Stato.

Comunque, tra incertezze e dicerie, la cosa certa è che le persone con patologie o un sistema immunitario debole sono effettivamente in pericolo, anche se questo pericolo è piuttosto basso, come ci stà ricordando in questi giorni il viceministro Fazio.

Purtroppo il danno è fatto è le persone sono già terrorizzate,questo ha provocato una sorta di effetto lemming, cioè, tutti al pronto soccorso o dal dottore al minimo segno di influenza, senza farsi domande e seguendo solo l’istinto di conservazione, ben stimolato dalle numerose notizie diffuse per creare terrore.

Eppure, l’anno scorso, non ci sono state tutte queste scene di panico ma le morti, per l’influenza stagionale, sono state centinaia.

Forse qualcuno vuole farci notare che bisogna vaccinarci tutti anche contro il "flagello influenza stagionale", visto il numero di decessi?

Se così fosse, statene certi, quel qualcuno cercherà di far passare in secondo piano i dati che ci danno l’effettiva portata e l’effettivo rischi che corriamo con l’influenza normale per mettere in primo piano i dati che più ci terrorizzeranno, anche se tali dati potrebbero essere esagerati.

Chissà...

Al prossimo aggiornamento.


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