Il valore (oggi) della filosofia

par Leonardo Caffo
martedì 10 novembre 2009

Il valore contemporaneo della filosofia è spesso messo in discussione; i giovani di oggi, giunti al momento della scelta riguardante i loro studi universitari, sono soliti ridurre la “rosa di possibilità” a quelle che comunemente vengono ritenute le discipline pratiche e utili, ovvero Giurisprudenza, Medicina, Economia, Ingegneria o Architettura.

Come biasimarli ci si chiederà, infondo oggi la società richiede questo, e studiare solo per l’amore che ci lega ad un settore della conoscenza non porta né guadagno economico, né rispettabilità sociale – diciamolo - essere chiamati “Avvocato” o “Ingegnere” dà sempre quel ‘non so ché’ in più.

Cosa si è ottenuto in questo modo?

La risposta è molto semplice: l’ignoranza. Comprimere l’infinità versatilità che può avere un ragazzo di vent’anni all’interno della politica dell’utile, coincide col distruggere tutte le sue speranze, massacrando i suoi talenti e le sue capacità. Questo discorso certo, apparirà ai molti come privo di senso, quale dovrebbe essere la soluzione a tutto ciò? Fare studiare ai propri figli ciò che vogliono rischiando che rimangano disoccupati? SI

Studiare Filosofia (o matematica, fisica, chimica e biologia) “apre il cervello”, libera dalle sovrastrutture, permette al ragazzo di assaporare il piacere della scoperta, e soprattutto, non è vero che rende disoccupati, o almeno è altrettanto “non vero” quanto per altre facoltà; per quanto siano utili Avvocati, Giudici, Medici ecc.. lo sono fino a quando il numero professionale della categoria che rappresentano non diventa esageratamente superiore rispetto a quella che è la possibilità e la necessità che uno stato ha di impiegarli nel loro settore; oggi si assiste ad un “sovraccarico” di alcune professioni, mentre siamo totalmente sprovvisti di ricercatori di Fisica e Chimica, la classe docente è di bassissima qualità, anziana, e non aggiornata alle moderne tecnologie. Se uno stato come l’Italia, storicamente patria di menti straordinarie non “raddrizza il tiro” ci troveremo sommersi dalla mediocrità, le statistiche dei lettori saranno sempre più basse, diminuiranno le tessere nelle biblioteche, le partecipazioni alle conferenze saranno irrisorie ed in modo direttamente proporzionale a questi cali assisteremo all’aumento dei tesserati da stadio, degli acquirenti dei digitali terrestri, dei videogiochi e di tutto ciò che mette in “pausa” il nostro cervello.

La Filosofia oggi, con il suo continuo interrogarsi sul senso delle cose, con il suo naturale sbocco nella Logica e nell’Epistemologia, consente ai giovani di assaporare la libertà intellettuale, la possibilità di costruire autonomamente la propria strada e di affrontare le sfide che la vita gli proporrà con estrema razionalità e serenità. Come diceva Epicuro “l’uomo non smetta mai di fare filosofia” e cosi sarà “come un ‘Dio’ tra gli uomini”.


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