Il Paese con l’ernia iatale intorno
par L’89
martedì 24 novembre 2009
A dentoni nel buio.
Il rapimento della giovane, per anni ritenuto collegato al gruppo terroristico turco dei lupi grigi (e tre) sarebbe in realtà legato a doppio filo con le vicende della Banda della Magliana (4). Questi, a loro volta, hanno tessuto (sarti o stoffa che fossero) strati tragici e insoluti della storia patria.
Se è quasi certo che ebbero un ruolo nella scomparsa di Emanuela Orlandi, è plausibile altresì ritenerli coinvolti nell’affaire Moro (5): la prigione del leader democristiano era a 150 passi da uno dei ritrovi – fornito di cunicoli – della Banda della Magliana, all’interno di un quartiere eretto coi soldi del Banco Ambrosiano di Calvi (6), pedina finanziaria fondamentale, con Sindona (7), della loggia P2 (8).
From Gradoli to Gradoli (un “da Via Gradoli a Via Gradoli” non l’ho ancora sentito. Strano).
Aldo Moro, dunque. Via Gradoli. L’istantanea di un uomo allo spasimo, e con lui parte dell’Italia, fa il giro del mondo. E’ icastica dello stato d’assedio, dello Stato sotto assedio.
L’istantanea che ci giunge oggi, da quelle strade, è di una camera disadorna e abbrustolita, un transessuale affumicato in terra, vittima di chissà quali verità passive. Assassinio? A che scopo? Sembra scontato, quanto il riferimento al caso di Wilma Montesi (9), caduta per nome di bei nomi. Le morti migliori, le morti di Stato, le morti della ragion pratica.
Welcome in the 90’s.
I nomi, quelli indicibili, quelli che si fanno, si stanno pronunciando, forse si proferiranno a breve, da qualche parte in Italia, per bocca di qualche pentito senza più speranze, redento o cosa. Nomi che alzano la posta al massimo, che riconducono ad altre vicende senza radici e colpevoli, coi suoi innocenti. Che portano senza ritorno alle stragi di mafia dei primi del ‘90 (e 10), con le quali troppo frettolosamente s’era detto d’aver chiuso i conti. E no: i nomi sono quelli, i più pesanti, e rievocano vecchi moventi, i traffici della Palermo degli anni ’80 (11), le altre orti illustri e non.
Diagnosi.
Frivolezze: e i filmetti sui ‘70, e la ripubblicazione di libri sull’eversione nera, i maestri venerabili, Br, America e il Vaticano. E le nuove e sempiterne Tangentopoli, e il duce in prima pagina (e 12 e 13 e 14 e ad libitum). Si faccia caso, tutti questi sono nomi riverniciati di fresco, ma indelebili. E qualcosa vorranno pur dimostrarci. I conti con un passato incolume al digestivo Brioschi.