Il caos di Copenaghen

par Salva le Foreste
venerdì 18 dicembre 2009

Il vertice di Copenaghen sul clima si avvicina al fallimento, tra le dimissioni della Presidenza e la paralisi tra Stati Uniti e Cina, mentre i rappresentanti della società civile vengono estromessi dal summit, e nelle strade della città le proteste pubbliche sono ridotte al silenzio a manganellate.

Qualche progresso si registra invece sul REDD, il protocollo su clima e foreste, malgrado le opposizioni da parte degli Stati Uniti, ma anche questo progresso rischia di essere annullato da un’eventuale chiusura senza accordo di massima. 

Intanto il FERN ha presentato un rapporto che mette in guardia sul rischio che gli incentivi pensati per proteggere le foreste possano invece permetterne distruzione. Come? Basta "aggiustare" i calcoli.

Per vendere crediti di carbonio, i Paesi devono misurare le proprie emissioni e provare che questa siano state ridotte rispetto al quelle che si sarebbero verificate senza gli incentivi. Il mezzo più comune per realizzare questo calcolo è analizzare la deforestazione dei dieci anni passati e tracciare una linea di "deforestazione prevista".

La riduzione della "deforestazione prevista" sarebbe premiata con crediti di carbonio da vendere sul mercato internazionale. Insomma, gli incentivi che vengono dalla vendita dei crediti di carbonio non assicurano che la deforestazione sia stata fermata, e neppure che sia diminuita, ma solo che sia inferiore a quella prevista. Insomma, molti Paesi potrebbero addirittura aumentare la distruzione delle foreste e incassare incentivi.

Ora, però, c’è già chi lavora a truccare la "previsione": la Commissione per le Foreste dell’Africa Centrale (COMIFAC) che raccoglie i Paesi della regione, ha proposto il criterio del "development adjustment factor": i paesi del COMIFAC si devono sviluppare, e lo sviluppo avverrebbe ovviamente ai danni delle foreste. Quindi, la deforestazione prevista non deve essere calcolata in base ai tassi attuali, ma in basi ai tassi "desiderati" in base alle necessità di sviluppo.

Lo studio del FERN "Why Congo Basin countries stand to lose out from a market based REDD Boreal Forest and Climate Change " analizza proprio questo processo, che porterebbe a sovvenzionare con i crediti del carbonio la continuazione della deforestazione. Paradossalmente, come osservato da più parti, la deforestazione in questi Paesi non porta alcuno sviluppo. Ad arricchirsi sono ristrette élite e poche imprese transnazionali. I vantaggi sono di breve durata, mentre il degrado ambientale e sociale causato dall’industria del legno si protrae nel tempo.

Fonte: Salva le Foreste


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